Tibet, blog e casi privati
La potenza dei blog si libera sempre al massimo quando c'è da qualche parte del mondo un evento importante che non sempre è possibile raccontare al meglio, per motivi tecnici e logistici o per l'azione contraria di chi cerca di impedire il racconto.
Da Orientalia4all ci sono alcuni post che contengono links buoni per seguire da vicino gli avvenimenti tibetani e cercare di farsi un'idea di prima mano. Utilissimi per chi, come me, di questi giorni ha poco tempo da dedicarsi.
Proprio da Orientalia leggo un post interessante di qualche giorno fa che rimanda a un altro post sul tema: il tempo e i sogni dei blogger. Tralascio di parlare del ginepraio in cui ci s'impiccia a seguire discussioni tra blogger in tempi in cui vanno di moda le risse a pesci in faccia, e quante.
Mi viene in mente, però, che la generalizzazione porta sempre fuori strada. Ho frequentato ambienti alimentati dall'incontro virtuale e capisco bene i fraintendimenti che vengono fuori: ci sono le primedonne e i cretini che gli vanno dietro, alcune primedonne lo sono loro malgrado, altre ci fanno, altre ancora gli importa un fico secco. In cinque anni di blog ho partecipato a due piccole cene romane. Ho conosciuto persone simpatiche (tre o quattro, chi uscito di scena, chi poco visibile) e scambiato pacche sulle spalle con qualche nickname di cui ho saputo pochissimo poi, ma ho trovato lo stesso il modo di farmi cambiare la vita dal blog, per motivi che con la blogosfera hanno pochissimo a che fare. E credo, modestamente, che ci sia un possibile uso tranquillo e rilassato del blog. Privato, personale, proteso verso la comunicazione con gli altri ma senza farne una questione di vita o di morte. E' difficile mantenere la bestia della "popolarità internettica" chiusa nel recinto, ma ci si riesce, basta concentrarsi sul lavoro, sullo studio, sulla vita. Chi ne ha una, e tutti ce l'hanno, in qualche modo. Le lobby esistono dappertutto, non solo su internet, e a molti parrà di essere inseriti a starci dentro e a frequentare raduni per guadagnare visibilità. Ok. Ma non è sbagliato, sono posti dove si conosce gente e le relazioni sono fondamentali. L'importante è mantenere un equilibrio, ma ciascuno deve fare i conti con se stesso e il valore di una posizione in una classifica o della citazione in un blog che conta è relativo. In certe situazioni può sembrare importante, col tempo però si attiva anche la capacità che tutti gli umani posseggono, anche se non tutti la usano per il meglio, di ricalcolare il valore di un'esperienza in base alla prospettiva. Così quello che ieri era vitale ed eccitante ci sembrerà meno importante tra qualche tempo. E' la vita, quella di prima che non si sapeva se uno l'aveva o no. Tutti ce l'hanno e prima o poi si sentono afferrare per la collottola e scaraventare in uno scenario diverso, portandosi dietro gli strumenti necessari e lasciandosi alle spalle certe stupidaggini.
Oggi mi piacerebbe se ci si liberasse di un certo senso di blogosfera come mondo per iniziati. Nel senso, ritengo si sia tutti parte del mondo e che non ci siano sacche di illuminati che spostano avanti le frontiere del futuro. In realtà il grosso è fatto dalle chiacchiere, ed è giusto che ci si prenda meno sul serio mentre si guidano simili potenti (?) mezzi. Continuiamo a leggere e a scrivere...
Da Orientalia4all ci sono alcuni post che contengono links buoni per seguire da vicino gli avvenimenti tibetani e cercare di farsi un'idea di prima mano. Utilissimi per chi, come me, di questi giorni ha poco tempo da dedicarsi.
Proprio da Orientalia leggo un post interessante di qualche giorno fa che rimanda a un altro post sul tema: il tempo e i sogni dei blogger. Tralascio di parlare del ginepraio in cui ci s'impiccia a seguire discussioni tra blogger in tempi in cui vanno di moda le risse a pesci in faccia, e quante.
Mi viene in mente, però, che la generalizzazione porta sempre fuori strada. Ho frequentato ambienti alimentati dall'incontro virtuale e capisco bene i fraintendimenti che vengono fuori: ci sono le primedonne e i cretini che gli vanno dietro, alcune primedonne lo sono loro malgrado, altre ci fanno, altre ancora gli importa un fico secco. In cinque anni di blog ho partecipato a due piccole cene romane. Ho conosciuto persone simpatiche (tre o quattro, chi uscito di scena, chi poco visibile) e scambiato pacche sulle spalle con qualche nickname di cui ho saputo pochissimo poi, ma ho trovato lo stesso il modo di farmi cambiare la vita dal blog, per motivi che con la blogosfera hanno pochissimo a che fare. E credo, modestamente, che ci sia un possibile uso tranquillo e rilassato del blog. Privato, personale, proteso verso la comunicazione con gli altri ma senza farne una questione di vita o di morte. E' difficile mantenere la bestia della "popolarità internettica" chiusa nel recinto, ma ci si riesce, basta concentrarsi sul lavoro, sullo studio, sulla vita. Chi ne ha una, e tutti ce l'hanno, in qualche modo. Le lobby esistono dappertutto, non solo su internet, e a molti parrà di essere inseriti a starci dentro e a frequentare raduni per guadagnare visibilità. Ok. Ma non è sbagliato, sono posti dove si conosce gente e le relazioni sono fondamentali. L'importante è mantenere un equilibrio, ma ciascuno deve fare i conti con se stesso e il valore di una posizione in una classifica o della citazione in un blog che conta è relativo. In certe situazioni può sembrare importante, col tempo però si attiva anche la capacità che tutti gli umani posseggono, anche se non tutti la usano per il meglio, di ricalcolare il valore di un'esperienza in base alla prospettiva. Così quello che ieri era vitale ed eccitante ci sembrerà meno importante tra qualche tempo. E' la vita, quella di prima che non si sapeva se uno l'aveva o no. Tutti ce l'hanno e prima o poi si sentono afferrare per la collottola e scaraventare in uno scenario diverso, portandosi dietro gli strumenti necessari e lasciandosi alle spalle certe stupidaggini.
Oggi mi piacerebbe se ci si liberasse di un certo senso di blogosfera come mondo per iniziati. Nel senso, ritengo si sia tutti parte del mondo e che non ci siano sacche di illuminati che spostano avanti le frontiere del futuro. In realtà il grosso è fatto dalle chiacchiere, ed è giusto che ci si prenda meno sul serio mentre si guidano simili potenti (?) mezzi. Continuiamo a leggere e a scrivere...
1 commento:
hai proprio ragione su molti punti.
Ne sottolineao uno: "a seguire discussioni tra blogger in tempi in cui vanno di moda le risse a pesci in faccia, e quante": tutto viene preso come un attacco personale!
ciao ciao
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