11 luglio 2008

Estatiè


C'è un buco nero che si porta via il tempo, in quest'estate che si sta da schifo ad ascoltare il vento che ti canzona. Ho attraversato mezza Italia e mi sono sentito libero, ma torno a girare in tondo con quattro altri sfigati come me e mastico un po' amaro. Eppure la stagione prometterebbe vacanze e profumi. Arriverà agosto coi suoi cavalli e noi ce ne andremo altrove, magari all'Uccellina, visto che la Camargue la inquinano e al norte ci face freddo, la Tùrchia è più lontana di quanto non si possa andare e Roma comunque non avrà se non per poco di che arroventarci i calcagni. Mi agrappo agli stipiti per rallentare e mi deformo per la decelerazione. Venti giorni serviranno a far posare la polvere e ad aspettare che si faccia chiaro. E nel frattempo, si avanza a scrosci, trabocchi, ansiti e madonne. Protrusi ma felici.

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