Anxious
Se c'è una cosa che rende ansiosi è il momento in cui si sta per cambiare lavoro. Anche cambiare casa rende ansiosi, e pure cambiare città. Se poi uno fa tutte e tre le cose insieme e ce ne infila un altro paio che non stiamo qui a dirle, esce fuori un quadro... elettrico. Si vaga senza dormire, mangiando poco, sudando molto. Al lavoro è una lotta senza quartiere: il passaggio di consegne in tempi stretti e senza che ci sia un sostituto a cui infliggere incombenze, ma un "pool" di sostituti a cui affidare un pezzetto ciascuno. Il risultato è che si vaga rincorsi da enne persone che sperano che tu riesca a spiegargli bene le cose, anche quelle che hanno continuato a farti fare per anni con la scusa di farsi aiutare. C'è gente che chiama per farsi scompattare un archivio, per masterizzare un cd, per farsi spedire un messaggio di posta e che si comporta come farebbe col tecnico della televisione se ha un malfunzionamento sul pc. Tutta sta gente resta orfana del Malaussene preferito e si dovrà rimboccare le maniche, spedendo i propri tristi messaggi e risolvendo i propri problemini informatici senza poter chiedere aiuto, con la scusa. Insomma, c'era molta umanità in questi finti interventi a risolvere non problemi. Ciò non toglie che la pressione dei colleghi sia terribile, a tre giorni dal decollo.
Ma mancano soltanto tre giorni. Poi ci diamo al vino...
6 commenti:
volevo chiedere a te, mio ignaro laziale-tipo di riferimento, come poter dare una sveglia a quegli 11 dorminpiedi di ieri sera, ma sei decisamente e saggiamente preso da altro. In bocca al lupo per tutti i tuoi emozionanti cambiamenti. :)
bevi per dimenticare, confessa
sono me anche se anonimo, bevo per ricordare più che altro
senti, dai che hanno fatto un buon pareggio e piano piano si rimettono in piedi
non ero anonimo, adesso che vedo
vedo che hai già iniziato col vino
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