Il callo
Un giorno Cocciolone rimase a piedi dentro le linee irachene. La cosa fece sensazione: si pensava che mai e poi mai un italiano avrebbe più rischiato la pelle in un'azione militare in territorio straniero. Le veglie si susseguivano, la diretta sulla guerra era ossessiva, gli armamenti sezionati vite per vite e tutto il resto. A distanza di quindici anni e più, la morte quasi eroica di un soldato italiano e il ferimento di altri ha un impatto molto meno forte, come fievole è il ricordo del sacrificio, eroico davvero, di Calipari, morto per fare scudo col suo corpo a Giuliana Sgrena. Ci abbiamo fatto il callo. Nessuno degli indignati a gettone sente il bisogno di convocarsi permanentemente o di sfasciare qualche città come fatto per il povero Gabriele Sandri. E io mi chiedo com'è questa intermittenza del flusso di coscienza, da che dipende, perché sto cuore grande batte mò sì e mò no. E non mi so rispondere. Sia lieve la terra anche per te, Daniele Paladini, giovane eroe del Salento. Anche per te.
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