nessuno pensa al tempo
Il tempo fa la differenza. Lo sa bene chi se ne appropria, del tempo degli altri. E c'è tempo e tempo. Un'ora passata come si deve ne vale cento sprecate senza che ci si costruisca niente di buono. Dovremmo poterlo vendere bene, il nostro tempo. Perché a usarlo bene si può essere felici. E non è usato bene, forse, il tempo venduto a qualcuno perché ci si arricchisca lui e solo lui. Non è solo il tempo passato con chi si ama, quello speso bene. E' anche quello speso per migliorarsi e per stare meglio con se stessi. Quelli che comprano il nostro tempo pensano di poterne disporre a piacimento. Almeno alcuni che conosco. Pensano che comprando il tempo di una persona se ne possa disporre da padroni. Non del tempo. Della persona. E' triste solo a pensarci, ma chi fa così è incapace di concepire la felicità. Perché quel tempo comprato e rivendicato con la voce grossa è sottratto alla vita delle persone, se si fa in modo che quello non sia un tempo di crescita, ma solo di semplice e atroce sottomissione. I meccanismi che entrano in gioco sono delicati e pericolosi: spesso chi entra in un modo così violento e invasivo nella vita degli altri ne ottiene l'attenzione esclusiva e ne paralizza in qualche modo la volontà. Bisogna sapersi sottrarre e non è facile. In pochi ci riescono. Questo spiega alcune cose sull'Italia, per dire. Ma non solo.
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