Back Rome
Che certo nun po' esse cambiata in tre settimane, co la ggente in giro pe' Centocelle, lo stereo a palla coll'ippoppe, er braccio a pennolone fori dala machina, chettoodicaffà. Doppie file, sgommate, schiamazzi, palestrati, capezze, lampade e pupattòle, serenate de papà, monnezza e tutto come al solito, insomma.
Era da tempo, però, che non ci stavo rilassato come stavolta, un paio di giorni a casa a fare pacchi e a sistemare cose e in giro a piedi. Votato, preso il caffè da Orazio, magnato le lasagne de mamma e ripartito. Se sta mejo qua. Il viaggio d'andata s'è fatto zigzagando tra torpedoni di fasci travestiti in gita. Molti veneti, da Padova e Rovigo, poi Monza, Valtellina eccetera. Che brutti. Intanto ho fatto scorta di guanciale...
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