Portelli e l'antipolitica
Qui il suo intervento.
Ne cito un passo.
Tutte le domeniche allo stadio l’altoparlante ripete che sono vietate espressioni riconducibili a propaganda politica. Ecco, secondo me l’antipolitica è questa: una politica che siccome non ha il coraggio di distinguere le manifestazioni di propaganda fascista e chiamarle col proprio nome, finisce per vietare tutto, e per scoprire poi che dentro e intorno allo stadio sono rimasti a muoversi e a parlare proprio solo i fascisti. Mi pare una metafora di tendenze più generali. Una politica che considera nemico o sospetto chiunque parli fuori di sé finisce per lasciare la voce solo agli umori peggiori – alle grida di pena di morte, di Rom in galera, di sacri confini, di “tutti ladri e tutti corrotti” che non è antipolitica ma solo quello che di peggio la politica ha prodotto nel corso della nostra storia.
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