28 marzo 2008

brevi di oggi

Non amo gli allarmismi e adoro la mozzarella di bufala, ma per un bel po' non la mangio. Vulissm tajà a cap.
Certo, non condanno chi la mangia. 'a maronna l'accumbagni.
Con questo, chiedo scusa ai napoletani per le stroppiature dialettali.

Delio dice delle cose ai romanisti, Spalletti se capisco bene risponde in loro vece.
Qua sono puzzoni da diversi secoli prima che si pensasse lontanamente a giocare a pallone e dicono che chi perde non cogliona.
Quindi se si parla di derby Spalletti si taccia, ma se Spalletti dice che con una squadra forte come la Lazio stai a -30, hai voja a coglionà. Stai bene così.
E caro ce costa, sto derby, io a cambio ce farei: ricordo che quando vincemmo lo scudetto ne beccammo quattro.

Ho visto il filmato dell'alieno, ma è una bufala terrificante: sembra cartapesta, ma che cazz. Attivissimo se li magnerà con la senape.

Nova di oggi contiene un bel pezzo sull'economia della felicità a firma di un manager telecom, se non ho letto troppo di sfuggita. Se non mi è sfuggito il nome, mi sfugge il nesso tra telecom, l'economia e la felicità. Se non mi è sfuggito nemmeno il contenuto, mi sfugge il modo con cui telecom potrebbe riposizionarsi in termini di non-pil. Ma insomma, si fa per dire.

I pomodori spagnoli costano più di quelli italiani ma fanno schifo lo stesso.

Veltroni chiede alla mafia di far votare per qualcun altro. Già fatto.

Il povero Fois segue il suo capitano Pantani sulle salite dei campi elisi. Il ciclismo, invece, da mò che è morto.

shorts

A primavera mi viene sonno e non mi va di fare niente.
Ho scoperto di essere più vecchio di Ballotta di un anno, sei mesi e sei giorni.
Genova è un posto dove mi piacerebbe stare. Anche per la focaccia.
Di questo passo mi misureranno l'età col carbonio 14.
Ho firmato il mio primo documento pubblico.
Collaboro al mio terzo free press, dopo Epolis e DNews anche qui a Siena.
Il video I am PD era molto bellino. Peccato che i Village People siano berlusconiani.
Le reazioni alla fine di Blogbabel mi hanno fatto rivedere la lista dei feed.
Dopo una vittoria estemporanea al derby, la Lazio ha ripreso a perdere come ha fatto per tutta la stagione. Continui anche alla prossima, non dispiacerebbe a nessuno. Invece vedrai che...

25 marzo 2008

Sole

Domenica siamo partiti all'inseguimento, tra lazzi e risate. L'abbiamo acchiappato a Genova. E' stato così contento, poi, che ci ha aspettato a casa: l'avevo promesso, io, e mantengo sempre le promesse.

18 marzo 2008

Tibet, blog e casi privati

La potenza dei blog si libera sempre al massimo quando c'è da qualche parte del mondo un evento importante che non sempre è possibile raccontare al meglio, per motivi tecnici e logistici o per l'azione contraria di chi cerca di impedire il racconto.
Da Orientalia4all ci sono alcuni post che contengono links buoni per seguire da vicino gli avvenimenti tibetani e cercare di farsi un'idea di prima mano. Utilissimi per chi, come me, di questi giorni ha poco tempo da dedicarsi.
Proprio da Orientalia leggo un post interessante di qualche giorno fa che rimanda a un altro post sul tema: il tempo e i sogni dei blogger. Tralascio di parlare del ginepraio in cui ci s'impiccia a seguire discussioni tra blogger in tempi in cui vanno di moda le risse a pesci in faccia, e quante.
Mi viene in mente, però, che la generalizzazione porta sempre fuori strada. Ho frequentato ambienti alimentati dall'incontro virtuale e capisco bene i fraintendimenti che vengono fuori: ci sono le primedonne e i cretini che gli vanno dietro, alcune primedonne lo sono loro malgrado, altre ci fanno, altre ancora gli importa un fico secco. In cinque anni di blog ho partecipato a due piccole cene romane. Ho conosciuto persone simpatiche (tre o quattro, chi uscito di scena, chi poco visibile) e scambiato pacche sulle spalle con qualche nickname di cui ho saputo pochissimo poi, ma ho trovato lo stesso il modo di farmi cambiare la vita dal blog, per motivi che con la blogosfera hanno pochissimo a che fare. E credo, modestamente, che ci sia un possibile uso tranquillo e rilassato del blog. Privato, personale, proteso verso la comunicazione con gli altri ma senza farne una questione di vita o di morte. E' difficile mantenere la bestia della "popolarità internettica" chiusa nel recinto, ma ci si riesce, basta concentrarsi sul lavoro, sullo studio, sulla vita. Chi ne ha una, e tutti ce l'hanno, in qualche modo. Le lobby esistono dappertutto, non solo su internet, e a molti parrà di essere inseriti a starci dentro e a frequentare raduni per guadagnare visibilità. Ok. Ma non è sbagliato, sono posti dove si conosce gente e le relazioni sono fondamentali. L'importante è mantenere un equilibrio, ma ciascuno deve fare i conti con se stesso e il valore di una posizione in una classifica o della citazione in un blog che conta è relativo. In certe situazioni può sembrare importante, col tempo però si attiva anche la capacità che tutti gli umani posseggono, anche se non tutti la usano per il meglio, di ricalcolare il valore di un'esperienza in base alla prospettiva. Così quello che ieri era vitale ed eccitante ci sembrerà meno importante tra qualche tempo. E' la vita, quella di prima che non si sapeva se uno l'aveva o no. Tutti ce l'hanno e prima o poi si sentono afferrare per la collottola e scaraventare in uno scenario diverso, portandosi dietro gli strumenti necessari e lasciandosi alle spalle certe stupidaggini.
Oggi mi piacerebbe se ci si liberasse di un certo senso di blogosfera come mondo per iniziati. Nel senso, ritengo si sia tutti parte del mondo e che non ci siano sacche di illuminati che spostano avanti le frontiere del futuro. In realtà il grosso è fatto dalle chiacchiere, ed è giusto che ci si prenda meno sul serio mentre si guidano simili potenti (?) mezzi. Continuiamo a leggere e a scrivere...

mancio


dnews di oggi. Chi vuole può leggere l'intero articolo qua

13 marzo 2008

Pluralismi

Il ministro dell'interno tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto che è a buon punto il progetto di introdurre l'insegnamento dell'Islam nelle scuole pubbliche, a condizione che lo si faccia in tedesco. L'insegnamento della religione in Germania è previsto dalla legge, e al momento gli alunni possono optare per la religione cattolica, quella protestante e quella ebraica.
Si tratta di un grande passo avanti nell'integrazione dei numerosi islamici che risiedono in Germania. Non so come mai ma non ho visto la notizia in giro: io l'ho letta su un giornale americano.

12 marzo 2008

team leader


A proposito di moralisti

bella figura ha fatto Spitzer, non c'è che dire

11 marzo 2008

Caro Roberto

Lo so che t'è rimasta lì e non ti va né su e né giù, ma continuando così c'è poco da fare. La lista delle attenuanti è lunga, ok, in altre circostanze lo è stata meno. Però in casi come questi si esce dopo aver versato sangue, sudore e lacrime, perdendo 8 a 7 dopo tre settimane di supplementari. L'Inter in Europa perde sempre facile. Squadra soggetta a sfavamento, un po' a tua immagine e somiglianza se non fosse per il fatto che a te in campo non succedeva mai. Invece guarda Ibrahimovic: ha sbagliato due gol che manco Pazzini con le caviglie impastoiate. Allora, se uno è fenomeno solo quando je gira il culo, che fenomeno è? Tu intanto litigavi con Figo, e t'erano rimaste poche carte. Ma questi il gol te l'hanno fatto alla ventesima vaccata, dopo averti graziato dodici volte. Sono forti, ma con l'Inter si dovrebbe faticare di più per vincere. Adesso vedi che puoi fare in campionato... Comunque tra avversarie spagnole (Barcelona lasciamo perdere, Valencia e Villareal idem) e avversari spagnoli (Benitez e Torres) non te dice bene una volta una. Leggo che lasci l'Inter a fine stagione: stai lontano dalla Spagna...

trombonismi

Uno che aveva la pretesa di liquidare la musica popolare (ma soprattutto il pubblico che l'ascoltava e che era anche il pubblico dei media in generale) con quattro bastonate era Adorno. Ma per fortuna c'erano mille storie che scorrevano sotto il sole e che alimentavano uno scambio dove il pubblico è diventato sempre meno passivo, man mano che si sono resi disponibili, riproducibili e reinterpretabili modelli, spartiti, incisioni e poi filmati e foto e programmi per lavorarsi la musica in proprio e spazi dove farla circolare a gratis. Non c'è interruzione in questa sequenza. Stamattina ho sentito Brian Eno che ha detto che every tuesday se ne va a cantare in un coro a cappella. Così, c'era un tempo in cui la musica si teneva sotto controllo. Bastava seguire. Oggi non è più così, e meno male. Anche perché non esiste l'oggettività nel rapporto tra il pubblico e la musica. Uno sente quello che gli piace e descrive come vuole quello che sente. E i critici restano, come nel cinema e nel teatro, quelli che parlano della musica che non sono riusciti a fare. Una forza in perenne conflitto con quelli che la musica la fanno. Oppure in adorazione, ma mai in grado di giudicare oggettivamente un'opera d'arte, se non producendo in proprio l'arte di raccontarla, l'opera. Il che è come scrivere di pallone: lo si può raccontare bene, anche benissimo, ma il gesto rivoluzionario dell'artista resta di chi sa immaginarlo ed eseguirlo. E poi chi è più bravo lo racconta meglio.
Ciò detto, mi piacerebbe se si potesse elaborare un modello in grado di stabilire chi fu più rivoluzionario tra Louis Armstrong e Elvis, per fare due nomi a caso...

inter

Non ce la può fare, mi sa.
Ma nel calcio a farti grande sono anche le imprese.
Una volta bisognerà farne una, altrimenti nella storia non ci si entra, anche se si vince quasi sempre.

10 marzo 2008

tempus fugit


fat superman, e che solo fat normalman?

i derby non sono tutti uguali

anzi. Per quanto sentita, la partita tra Siena e Fiorentina è un urto fiero tra due entità abituate a una vicinanza odiosa. E la cosa si sente perché non è proprio normale che due tifoserie contrapposte si rinfaccino esiti di battaglie avvenute quasi otto secoli fa... Comunque, la partita va un po' come la storia: si vede che Firenze è più forte, si vede che Siena piuttosto che ammetterlo andrebbe all'inferno fischiettando. Nessuno molla, tutti giocano bene, Pazzini sbaglia un gol impossibile da sbagliare, Maccarone piazza un missile potente e preciso al sette, dove il portierone Frey, che sembra la reclame del lampredotto, non può proprio arrivare, inutile che si discetti di piazzamento. Finisce che vince il più debole e coraggioso e che perde il più forte. A me che sono esperto di derby romani la circostanza mi ricorda qualcosa, ma tra viola e giallorossi le somiglianze sono tante.

7 marzo 2008

innovazione

Poi succede che si scopre che è solo una parola che vuol dire e non vuol dire. E che quello che conta davvero è la capacità di fare qualcosa bene. Il che in un certo senso è sempre innovativo, è sempre avanti. Che cosa è avanti, poi? Un oggetto? Un disegno? Un qualcosa che funziona?
Forse è avanti qualcosa che consente di creare solidarietà e ricchezza, quel tanto che basta. Azione coordinata per uno scopo. Ma lo scopo finisce per essere una risultante, dipendendo dall'intreccio della volontà di molti. In ultimo, in una situazione di "lavoro", si agisce sempre a vantaggio di qualcuno più che di tutti. Ed è difficile arrivare davvero a pensare che anche se qualcuno sta più avanti il beneficio è per tutti.

Innovazione è riuscire a non prefiggersi altro obiettivo che l'evoluzione, forse.

Doveva essere roba buona

Mosè tornò con le tavole, come no, ok.
Ma pare si fosse calato giù qualcosa di allucinogeno.
Magari una mescalina all'egizia

5 marzo 2008

esordio

Oggi su DNews, a Milano.