30 dicembre 2007

take a walk on the wild side



e laggiù un giorno chiederai
che vuoi rivedere la tua casa
le lunghe feste cosi gli addii
le gite in barca
tu perdi tempo
peter,tu che kensington resti?
ooo peter tu che kensington resti??
..dudu dudu
duddududu
dudu dudu
duddududu


Ho dei cugini più grandi di me, che all'epoca in cui andava di moda organizzare delle feste, beh, loro lo facevano. Facevano "la festa". Ahò, annamo alla festa de Giancarlo? Ecco, roba così. Mia cugina (con una g) Mariapia organizzava ste festone e c'erano i dischi del fratello, di Giancarlo. Che cavolo, io ci fantasticavo sopra. C'erano un sacco di gruppi sconosciuti, o conosciuti poco, o di nome solo. Non capivo che caz di gruppo fossero, per esempio, gli Uriah Heep. Nemmeno Fausto papetti, ma lì bastavano le pocce ignude in copertina. Comunque, c'erano queste feste, e io avevo undici-dodici anni e andavo lì e mi mettevo da una parte e guardavo. Mia sorella no, lei partecipava, si allenavano per giorni a ballare, prima. Lei aveva i capelli schiariti e insomma la filavano in parecchi. Io niente, mi piaceva la musica, mi piacevano le copertine dei dischi di David Bowie. Aladdin Sane! Che copertina meravigliosa. Lou Reed non si conosceva, aveva un sacco di problemi altrove, da altre parti. Qui c'era Patty Pravo che la passavano alla radio tutti imbarazzati e un po' ammiccanti per via di doppi sensi e derive da mutanda alimentate da Pazza Idea, soprattutto. Patty aveva inciso una versione di Walk on the wild side (I giardini di Kensington), riscrivendo il testo (vedi l'insulso passo citato a inizio post) che assolutamente non si poteva tradurre mai e poi mai. Nel senso, altro che explicit lyrics... Scoprii solo più tardi, verso i 15-16 anni, che trattavasi di masterpiece di Lou con testo da raccapriccio. Cito senza tradurre...


Candy came from out on the island
In the backroom she was everybodys darling

But she never lost her head
Even when she was given head
She says, hey babe, take a walk on the wild side
Said, hey babe, take a walk on the wild side
And the coloured girls go


E ho preso a caso. Erano i mattoni fondanti, le pietre miliari su cui si poggiava una nascente minima base per decodificare la musica, quella da lasciar passare, quella che arrivava. Bene o male. Della festa di quel giorno ricordo che arrivò a un certo punto un tizio riccio-capellone, con una t-shirt a bande orizzontali bianche e blu. Pretese Prisencolinensinainciusol, l'ottenne, la ballò mulinando le braccia e roteando il bacino, inseguito da sospiri e battimenti di palpebre sparate fuori dall'assenza urlante delle sopracciglia spinzettate di tutte le presenti. La moda. Alla fine della festa avrei voluto essere quel tipo, ma ancora non sapevo cosa ci fosse dentro Aladdin Sane. Men che mai sospettavo della bisessualità di David Bowie. A dirla tutta, non avrei saputo spiegarmi bene il significato della parola stessa. Ma vabbè, erano tempi. A me piaceva tanto Starman, la metto sul giradischi e via.

27 dicembre 2007

Sempre a dare i numeri, noi

Anche Dini usa l'argomento aritmetico per significare che Prodi dovrebbe sloggiare da Palazzo Chigi. Viene da dire, anche abbastanza banalmente, che la sede giusta in cui si determina se uno ha i numeri per fare oppure no è quella in cui il popolo sovrano esprime la propria volontà. Se il desiderio della maggioranza deve essere misurato col termometro giorno dopo giorno, non vedo, personalmente, a che dovrebbe servire, poi, la democrazia rappresentativa. E se la democrazia si può esercitare con i sondaggi alla mano, allora tanto vale risparmiare alla collettività le spese per il tedioso esercizio della democrazia. Perché votare, se poi è così semplice misurare l'umore del Paese? Ognuno porti il suo sondaggio di parte, che poi si fa la media. Se Dini intende dire che i numeri mancheranno perché sarà lui a farli mancare, basta che se ne prenda la responsabilità, senza stare a immaginare assetti di governo alternativi. Il ragionamento è aritmetico, e la soluzione del problema è una sola. Ci si conti e via...

sprechi

Non serve a niente fare la terza corsia sull'autostrada: sono soldi (e quanti) buttati. La gente utilizza la corsia centrale o quella di sinistra, per cui, se non ti va di sorpassare a destra, ti tocca una carreggiata ridotta di un terzo. E' un fatto, è una rottura ma è così. Sarebbe simpatico fare una riscrittura del codice della strada sulla base dei comportamenti reali degli automobilisti. E anche sui loro comportamenti, spesso legati alla macchina che posseggono. E' vero che il SUV ha l'aspetto e l'incedere dell'oggetto pericoloso, con i suoi fari spianati e con il modo prepotente con cui viene utilizzato (non ho capito se è la macchina che rende stronzo l'automobilista o se lui si porta la stronzaggine da casa), ma che dire della Panda, che è il veicolo del 90% di quelli che trovi piantati a trenta all'ora sulle statali?
Per il resto, tutto normale, a parte registrare il disuso della freccia. A Roma, come sempre, hanno tentato disperatamente di venirmi addosso a ogni incrocio. Ma questa è normale amministrazione...

26 dicembre 2007

dead parrot

21 dicembre 2007

gastrolinguistica

gastrolinguistica

c'è tempo giusto per segnalare il link...

18 dicembre 2007

Happy when it rains


il suggerimento è di warden

17 dicembre 2007

Non c'è ragione


Non esiste ragion di stato che possa giustificare la rinuncia (anche contingente) al dialogo con un uomo di pace vero come il Dalai Lama. Prodi sbaglia a sostenere il contrario. Con lui tutta la parte filocinese dell'Unione.

13 dicembre 2007

s'alza il vento

Un vento che pare cattivo.
I tir hanno ripreso a camminare, Natale eccolo.
Natale porta spesso magoni e ansie, di più per chi da piccolo ne ha fatti di non proprio scintillanti. In genere m'importa poco, quest'anno avrei voglia di starmene buono qualche giorno, che è da primavera che si va a tremila. A parte una piccola vacanza: dice bene lei, che vuole andare al mare.

Intanto, è tra noi pure Seamus, altresì detto fratello di Fiskietto. Cogita, lui.
Honore.

12 dicembre 2007

zuppa di farro

Qua stiamo impegnatissimi sul fronte culinario-vinicolo, checché.

Sto sperimentando diverse varianti, tutte bòne, di zuppa di farro.

Per prima cosa mi sono armato di santa pazienza. Il guanciale buono ce l'avevo già, l'olio toscano pure, quello del batelli che buttelo via.

Il soffritto, lineare. Pentola de coccio, tre cucchiai di extravergine, una cipolla o un porro o un par de scalogni, una carota o due, a seconda dell'estro, un paio di coste di sedano. Anche uno spicchio d'aglio. Tutto bello bello a fuoco basso. Appassita che era la cipolla, guanciale a dadini. In un caso ci ho messo anche una fetta superstite di prosciutto bono, sempre del batelli. E' stato uno dei migliori, quella volta. Un dieci minuti, e poi, sotto col farro. L'ho preso della Garfagnana perché m'ero dimenticato di prendere quello di Col Fiorito. Mbè, è buono lo stesso. Lo sciacquo con le mani e lo tengo a bagno un po', loro dicono che non è necessario, io una mezz'ora lo lascio nell'acqua e poi lo scolo. Insieme ci ho provato varie combinazioni: lenticchie, fagioli, ceci, che siano secchi o già lessi, con combinazioni diverse a seconda delle circostanze. Sempre molto buona, con un paio di picchi.

Un certo quantitativo d'acqua (a seconda della quantità) messa giù calda, all'inizio, insieme al farro (50 grammi a persona) e al resto. Cottura ad assorbimento di quasi tutta l'acqua, in maniera che resti una zuppa consistente, non brodosa. Aggiunta di sostanze presenti di volta in volta in frigorifero.

La versione migliore è stata:
porro/carota/sedano
guanciale
farro/fagioli lamon/crauti
olio extravergine, pecorino

gli assaggianti sono stati tutti molto soddisfatti.
Un paio d'ore, però, ci vogliono tutte.

In fondo al post, aggiungo che vinix è una specie di miniera di link gastrovinoculinari eccetera.
Materia prima per sperimentazioni a venire.
Qua c'è la ricetta per la pasta e fagioli rapida, promemoria per chi non ha voglia di mettersi un par d'ore appresso alla zuppa. Altrimenti, findus. Ma non c'è partita, però.

11 dicembre 2007

10 dicembre 2007

riserve

se La7 ha un buco in palinsesto, a questo punto caldamente suggerirei:


molto meglio del titolare

8 dicembre 2007

Il diritto di non leggere

Che siano triti o meno, i diritti del lettore di Pennac sono un punto di riferimento. Googlereader mi comunica che il blog che leggo di più è in realtà uno che ho deciso di non leggere. Curioso. Leggere attraverso i feed è una gran cosa, perché fa risparmiare tempo e offre un sacco di spunti interessanti, o semplicemente un'idea su ciò di cui si parla in giro. Da lettore amo saltare di palo in frasca. Ma anche scrivendolo, il blog. Ci sono cose che mi prendono e ne seguo il filo per qualche giorno. Cose che lascio lì e poi riemergono. Cose che non so da dove siano arrivate. In questo blog sono capitato giorni fa, non ricordo bene come (devo averlo intercettato su anobii, forse). Mi ha attratto questo micio fantastico:

(foto di EBass)
forse perché mi ricorda tanto Alice, la mia gatta-supereroe rimasta a Roma insieme a Marcie. Feed sottoscritto. Una scatola di Petreet al micio della foto, please.

5 dicembre 2007

Ma gli altri non l'hanno mica presa bene

Il caro Fausto ha tirato un calcio negli stichi a Prodi, ma i compagni l'hanno presa maluccio.

Il leader della Sinistra democratica Fabio Mussi ha sparato a zero sul linguaggio massimalista di Bertinotti («Che sinistra vogliamo costruire? Certo non residuale e protestataria...»), parole simili ha pronunciato il segretario del Pdci Oliviero Diliberto («Bisogna avere una vocazione da partito di governo»), mentre il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, dopo essere stato ricevuto da Prodi, ha rispolverato il «fantasma del 1998», usando parole fortissime: «Far cadere il governo sarebbe un regalo a Berlusconi: tutto ciò è scandaloso!».


(lastampa.it)
mi sa che la Cosa Rossa non gode di ottimissima salute. Sempre per il solito motivo. Un caso, eh.

Across the universe

di Eupremio Spinozza
Lettori miei, se che incubo! Ero andato a trovà la commare Palmetta che me doveva raccontà del matrimonio de Prunchillo, che a me non mi aveva invitato per una vecchia litigata, una disputa di confini (la notte andava nella macchia e spostava lu lemmete, io la mattina doppo lo rimettevo a posto e insomma sempre a fà cucì). Per non starla a fare tanto lunga, bevuti sette-otto caffé col Mistrà me sò nteso un po' na fiacca llà a le zampe. E allora mi sono preso un biglietto per il cinema del paese, così me ne stavo un po' a sedere al buio e magari facevo pure un po' na dormitina. Ma sarà stata un po' la tromba, un po' la trippa che doleva, non ci ho capito niente e ci ho avuto le allucinazioni tutto il tempo. Canzoni rocchettare dei bitorz, donne ignude, soldati colle facce da leone, menzi drogati e mignottone che annavano e venivano. Che ce reccapizzi? Alla fine m'ha raccolto Sabbatino, che fa lu cassiere al cinema e che mi ha aiutato a ricostruire la storia. Era un musicol! Come quelli de Fred Aster! Ma bello, arrabbielo. La storia è di Jude che se ne parte dallu cantiere a ritrovà lo padre che avia ingravidato la mamma e poi je s'era fatto un po' tardi ed era corso a casa. Jude se cridia che lo padre era un professore e invece era un bidello. Però doppo s'incontra con Max che era un po' sciroccato e partono in giro pell'America, precisamente a New York, dove vanno a vivere in una casa de drogati e trucibarde. Jude diventa pittore, quell'antro parte e va allu vietnamme, Jude no, che era inglese e doppo na litigata colla fidanzata Lucy e li morammazzati capelloni che andavano zeppeando colle guardie, torna alla fabbrica in Inghilterra anche perché l'avevano arrestato. Un po' sta a casa, doppo se ne ritorna in America co sti amici e balleno e canteno, tante canzoni sempre tutte dei bitels. M'è dispiaciuto soltanto che non stavo in sentimenti, infatti mesà che ritorno a vedello co Ngilina, la vicina della commare Palmetta che m'è sembrata tanto simpatica l'altra volta. Così possiamo poi discutere delle cose tecniche, della regia e della recitazione. Intanto la settimana prossima ci sta Raffone che mette in scena la Dodicesima Notte. Toccherà facce na scappata.

4 dicembre 2007

peaches en regalia

entropia

entropy is that nature tends from order to disorder in isolated systems

3 dicembre 2007

terzo tempo

A me sembra la solita cosa posticcissima. Prevederlo per regola, poi... Una volta il Cholo prese una sputacchiata da Zago, in un derby. Sollecitato dai microfoni che zeppeavano dopo la gara, rispose: "queste cose accadono sul terreno di gioco e là finiscono". Non sarà vero fair play, forse, ma si trattava di giocatore vero.
Il fatto che ieri lo si sia fatto a Firenze va bene, il fatto che ci si catapulti ogni volta a moltiplicare per mille un gesto edificante, senza pensare che ogni volta se ne diminuisce enormemente l'impatto... vedi alla voce palla messa in fallo laterale per soccorrere gli avversari: pollice verso.




(zeppeavano, in matriciano, vuol dire: cercavano a tutti i costi di provocare)

Editors


Abbiamo appena pogato sul divano perché su All Music invece delle solite tipe a culo gnudo passavano the racing rats di questi editors, una roba che faceva un po' new wave, un po' che ne so. Purtroppo non la si embedda. E allora ecco bullets.

Emergenza criminalità

Il tg serale (c3tnews) di canale tre toscana apre con una rapina avvenuta a Colle Val D'Elsa. Dieci euro il bottino, la vincita di un ragazzetto al videopoker. E' arrivato il temibile predone magrebbino e zac. Sta a venì proprio la fin del mondo...

cheppàll

Sì, ieri la partita tra Siena e Lazio è stata proprio divertente. Detto questo, è stato un pomeriggio estenuante: non sai mai che augurarti, col conflitto familiare appeso al risultato (già ieri mattina l'ultras qua dava in escandescenze e cercava lo scontro fisico). E' finita pari perché era impossibile che tanta pochezza e lagna premiasse una delle contendenti. Andrà meglio alla prossima volta, magari con qualche mal di pancia di meno. Se poi Ballotta si rende conto di parare come un portiere di 43 anni... Squisiti ospiti Peppe l'alieno e Stefano con squisita consorte acalcistica. Presi a buristate, come si usa fare agli ospiti graditi.

2 dicembre 2007

heureusement

Il y a des questions que je me pose