27 dicembre 2007

Sempre a dare i numeri, noi

Anche Dini usa l'argomento aritmetico per significare che Prodi dovrebbe sloggiare da Palazzo Chigi. Viene da dire, anche abbastanza banalmente, che la sede giusta in cui si determina se uno ha i numeri per fare oppure no è quella in cui il popolo sovrano esprime la propria volontà. Se il desiderio della maggioranza deve essere misurato col termometro giorno dopo giorno, non vedo, personalmente, a che dovrebbe servire, poi, la democrazia rappresentativa. E se la democrazia si può esercitare con i sondaggi alla mano, allora tanto vale risparmiare alla collettività le spese per il tedioso esercizio della democrazia. Perché votare, se poi è così semplice misurare l'umore del Paese? Ognuno porti il suo sondaggio di parte, che poi si fa la media. Se Dini intende dire che i numeri mancheranno perché sarà lui a farli mancare, basta che se ne prenda la responsabilità, senza stare a immaginare assetti di governo alternativi. Il ragionamento è aritmetico, e la soluzione del problema è una sola. Ci si conti e via...

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