30 maggio 2007

banjul

wolfobra

Portelli e le Fosse Ardeatine

qui si può ascoltare la lezione:
24 marzo 1944: Le Fosse Ardeatine
di Alessandro Portelli
tenuta nell'ambito della manifestazione:
Lezioni di storia: i giorni di Roma
Un'ora e dieci, 32 Mb

scariolanti

A mezzanotte in punto
si sente un gran rumor
sono gli scariolanti lerì lerà
che vengono al lavor.

[Canzone nata dopo il 1880 fra i braccianti addetti ai lavori di bonifica delle paludi costiere della Romagna e della provincia di Ferrara. Quell'opera richiamava nella zona masse enormi di contadini poveri e di braccianti, attratti dalla nuova possibilità di impiego: è proprio dalla concentrazione di province diverse che nasce un canto in italiano, anziché in dialetto. Protagonisti sono gli "scariolanti", cioè i braccianti che trasportavano la terra per mezzo di carriole durante i lavori di bonifica nel territorio del fiume Reno. Gli scariolanti venivano arruolati ad ogni inizio settimana: alla mezzanotte di domenica suonava un corno; esso segnalava che chi voleva avere un lavoro doveva mettersi in cammino verso gli argini, ove avveniva l'arruolamento. I ritardatari venivano mandati indietro.]
www.avvelenata.it

29 maggio 2007

incudini



il bello di internet è che è grande come un oceano, e così ciascuno picchia il ferro dove gli pare.

Scangèo

(demauro.it)

scan|gè|o
s.m.
RE tosc., guaio; scompiglio, pandemonio

si ringraziano le gentili lettrici per il suggerimento

cornacchia assaltatrice



A Roma (Monteverde) le cornacchiette attaccano e beccano i passanti.
Scendono in picchiata dagli alberi e pèk. Se ne sentono di tutti i colori, eh

28 maggio 2007

namibeer

scarpate

Questo fenomeno di calciatore l'anno scorso si è aggiudicato la classifica dei cannonieri con trentuno gol, calando un po' nel finale dopo un girone d'andata da manicomio. Il risultato gli è valso la conquista del prestigioso premio della scarpa d'oro, riconoscimento che spetta al miglior realizzatore europeo e che ha una storia di oscuri vincitori antiqui, ciprioti, bulgari, rumeni, austriaci, belgi di secondo piano, fino a che qualcuno non ha pensato bene di tarare i gol in base al "peso" teorico dei campionati. Comunque Toni ha fatto i suoi gol, alla fine ha vinto la classifica, si è preso la sua scarpina e amen, il tutto abbastanza in silenzio. Quest'anno toccherebbe a Totti, e allora giù a grancasse, squilli di trombe e annunciazioni. C'è stata gente che ha detto che la scarpa d'oro vale ben più del pallone d'oro, basata com'è su dati oggettivi. Van Nistelrooy, possibile contendente del trofeo, ha fatto sapere che se ne frega e per lui conta solo vincere la Liga. Normale. Il circo è solo qua, per fortuna.

Alla fine

Il cerino è rimasto in mano al Chievo, e non è andata come si pensava che andasse. Il maggior indiziato, fatta la tara dei confronti che sulla carta erano in un modo ma in campo poi no, sembrava il Catania in pole, con la possibilità del tana libera tutti del Siena. Il quale a sei minuti dalla fine era sotto il pelo dell'acqua. Poi l'emersione e il pucciamento del pandorino nella mota della retrocessione. L'effetto domino partiva da lontano: la sequenza dei gentili omaggi era partita da roma-torino, con contorno di catania-milan, per proseguire con Roma-Cagliari, una spruzzata di Lazio-Parma, un secchio abbondante di Empoli-Reggina e la ciliegina di Reggina-Milan, al quale si è aggiunto il cedevole muro opposto dalla Lazio al disperato Siena degli ultimi istanti. Ha ragione Gianni Mura, che dice che se tutto fosse dipeso dal gioco a scendere sarebbe stato il Toro, grazie alla brillante idea del suo presidente di affidarsi per gran parte della stagione a Zaccheroni, abbastanza bollito, oramai. Con tutti al massimo dell'impegno, probabilmente il finale di campionato sarebbe stato diverso, e alcune squadre si sarebbero potute esimere dallo svolgere l'antipatico ruolo di arbitro. Ma in questi casi la differenza la fa il calendario, e il fatto di avere due scontri diretti nelle ultime tre gare ha condannato il Chievo a vincere per salvarsi. Gli altri hanno comodamente recuperato i bonus trovati sul terreno. Urge la riduzione delle squadre a diciotto, per ridurre la terra di nessuno in mezzo alla classifica. Di più non si può.

10 maggio 2007

family day



I tempi sono cambiati.
Vengo da famiglia di assenze e sono sposato perché ci credo, nella famiglia.
Proprio per via delle assenze di cui sopra, che voglio diventino presenze e via.
Ma basta, cazzo, con questa montagna di bugie e d'ipocrisia. Noi vogliamo la famiglia, e vogliamo i Dico, anzi, ci vorrebbe molto più coraggio. Chi dice il contrario e ci dipinge come nemici della famiglia, o peggio male della società, distrugge quel poco di credibilità che gli resta.

In quei giorni



Arrivi in ufficio e ti siedi dopo ore nessuno ha il collegamento a internet attivo il server di posta non funge la rete non si avvia l'ibiemme nicchia il router non allinea, poi ne parte uno, si ferma l'altro, fai un pwrdwnsys che non parte il tcpip tappi una falla e se ne aprono quattro, manco fossi il rigazzino della diga in holanda.
In quei giorni meglio lasciar perdere. La mattina dopo la metà dei problemi si è risolta da sola. Regna la jella, o è solo la radiazione elettromagnetica, chissà.
E poi tutti si metteranno lì a dirsi di quanto tu non faccia un càzzo, tutto il giorno impappagallito davanti a quel monitor, sempre a giocare

uppsala

9 maggio 2007

legalize it



Si fa un gran parlare di legalità e di razzismo, in giro, a proposito dell'Italia, dell'informazione italiana, dei reati commessi da immigrati messi in evidenza rispetto a quelli di produzione propria e altri qualunquismi assortiti. Uno fra tutti, Beppe Grillo, nel suo blog-quaderno del santone demagogo che diventa ogni giorno peggiore e che di proposito non linko. Quello che sommessamente annoto è che se si continua a dire dàlli al negher da una parte e a stracciarsi le vesti a ogni tentativo di distinguo dall'altra, non se ne esce. A destra si pensa di essere gli unici depositari e difensori della legalità, a sinistra sollevare il problema è tabu e basta. Questo fa il gioco di chi vuole appiattire la discussione, aumentare il contrasto, azzerare le sfumature. Il livello di conflittualità è fuori controllo. Il desiderio di legalità non trova soddisfazione nella discussione, è importante invece informare e fornire gli strumenti per distinguere. Se non lo si fa, il razzismo da mucchio l'avrà vinta. Quando si fa in tanti il tiro al piccione su qualcuno, succede anche che chi non è interessato alla questione aggiunga la sua palata di merda, per semplice inerzia. Negare il problema della legalità da legalizzare, minimizzarlo come questione secondaria, attribuirne le cause agli extracomunitari o all'avversario politico non è mettersi dalla parte della soluzione. Ci sono molte altre vie, oltre a innalzare forche e/o a demolire le galere. Intanto Chiamparino parla di punire chi fa uso di droga, e la bussola impazzisce. Non si sa bene chi sta dove e perché. E sulla droga se ne sa troppo poco, per essere un problema sul tavolo da quarant'anni.
E' che bisognerebbe prendersi a cuore qualche questione in più, mi sa.

ipse dixit


Sto ancora cercando di analizzare tutti i fattori di quella partita, ma la realta` e` che noi abbiamo incontrato una delle migliori serate nella storia del Milan`.
(Alex Ferguson)

ecco, il calcio dovrebbe sempre funzionare così.

8 maggio 2007

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questa era per Rob

7 maggio 2007

ma basta


Finale di Coppa Italia che si gioca alle 18, dice l'osservatorio. E Matarrese frigna. Ci ha il contratto con la RAI, la gente non può andare allo stadio e che. Tre mesi fa, accidenti a voi, qualcuno ci ha rimesso le penne. Ma siete capaci di pensare solo ai contratti firmati e a nient'altro. Si tratta di una partita ad altissimo rischio, che oppone la tifoseria più violenta d'Italia a una in genere più tranquilla, ma innervata dalla stessa canaglia e con all'attivo la "scenetta" del motorino al Meazza. Si tratterà, certamente, di palliativo, ma si deve fare il possibile per far andare allo stadio il pubblico normale in sicurezza. L'opposizione più ferma, al solito, dall'interno: ma certo che se il prefetto minimizza aggressioni a coltellate, di che ci si può stupire? La lega proporrebbe Matarrese come vicepresidente vicario della FIGC: si dia un segnale, per una volta. Un NO che ce lo tolga dalle scatole. Sempre la stessa gente, che ha il coraggio di definirsi "nuova". Ma per favore.

guerra

il vicolo cieco

Dobbiamo avere il coraggio di dire che non è più di destra ammettere che la criminalità e il disordine sociale rappresentano un problema grave per l'equità della nostra convivenza. Non è di destra sostenere che l'immigrazione deve essere controllata, o chiedere agli immigrati di farsi carico di una serie di responsabilità civili, ivi compreso (per fare un esempio) l'obbligo di apprendere la lingua nazionale. Non è di destra reclamare una cultura della legalità che valga per tutti.
(Corrado Augias, da Repubblica.it)

gli sversi di des'ree



Della cantante Des'ree versi più brutti di storia pop

LONDRA (Reuters) - La cantante britannica Des'ree ha conquistato il poco ambito titolo di autrice del peggior testo per una canzone nella storia del pop mondiale.
Nel corso di un serrato sondaggio di Bbc radio, la cantante ha conquistato il titolo per una canzone che continene tra l'altro questi versi: "I don't want to see a ghost/ It's the sight that I fear most/ I'd rather have a piece of toast/ Watch the evening news." (non voglio vedere un fantasma/ è la visione che mi spaventa di più/piuttosto prenderò un pezzo di toast/guardo le notizie della sera). Alla cantante sono andate circa il 30% delle preferenze degli ascoltatori votanti nel programma condotto dal dj della Bbc Marc Riley. Secondo posto a Snap per "I'm as serious as cancer/ When I say rhythm is a dancer." (sono serio come il cancro/quando dico che il ritmo è un ballerino). Terzo posto a Razorlight per il verso "And I met a girl/ She asked me my name/ I told her what it was" (ho incontrato una ragazza/mi ha chiesto il mio nome/le ho detto qual era).

6 maggio 2007

23

derbi


Pensavo, col luogo comune, che a Roma il derby si giocasse tutto l'anno. Ma quello che ho visto a Lisbona è delirio. Benfica e Sporting si sono affrontate, giorni fa, al culmine di una diretta televisiva durata ore e ore, andata avanti altre ore dopo la partita. Quotidiani, televisioni, negozi, tutto parlava di questa partita, che metteva di fronte la seconda e la terza forza del campionato portoghese. Partita degnissima, giocata in stadio esaurito in ogni ordine di posti, ed è uno stadio assai capiente, oltre che bello e "cittadino". Una polisportiva con 160.000 soci, quella del Benfica, contro un gruppo di resistenza umana meno rappresentato ma molto organizzato. Il telecronista del derby romano, andato in diretta nel pomeriggio, commentava: in questa partita (roma-Lazio, cioè) c'è tutto: la tecnica, il fisico, il gioco. Manca uno straccio di tiro in porta, anche per caso. Stasera non perdetevi il derbi.

sarkozy


come previsto.
Ma chi da noi gongola prenda esempio dalle prime parole del neopresidente. Che sono anche per chi non l'ha votato e per l'avversaria battuta.

delios


Dopo tre stagioni si torna a fare le qualificazioni di Champions League, oramai è praticamente certo, terzi o quarti che si arrivi. L’ultima volta fu dopo un grande campionato giocato tra il sontuoso spettacolo del campo e la paura di sparire dal calcio, fuori. C’era Mancini e l’anno dopo si conquistò una fantastica Coppa Italia. Questa Lazio costa la quarta parte di quella e ha il futuro dalla sua. Quella era la scia di uno scellerato progetto stellare. Non è un caso: il merito, per me, è in massima parte di Delio Rossi.

navigatori

5 maggio 2007

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