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blog in vacanza fino al 4 maggio
dove osano i fagiani
Guernica o Guernica y Luno (in basco Gernika-Lumo) è una piccola città dei Paesi Baschi, in Spagna. Guernica era il luogo di incontro dell'Assemblea di Biscaglia, che si riuniva sotto una quercia, la Gernikako Arbola, che fu un simbolo delle tradizionali libertà del popolo basco.
La città è famosa per essere stata la scena del primo bombardamento aereo a tappeto nella storia, messo in atto dalla Luftwaffe (Legione Condor) il 26 aprile 1937 con il supporto della Aviazione Legionaria Fascista, durante la guerra civile spagnola, ed immortalato nel più famoso quadro di Picasso, che della città porta appunto il nome. I tedeschi attaccarono per appoggiare gli sforzi di Francisco Franco nel rovesciare il governo della Repubblica Spagnola. La città venne devastata, anche se l'Assemblea Basca e il Gernikako Arbola sopravvissero miracolosamente.
(wikipedia.it)
deposto da pank alle 15:14
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70 anni guernica
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goffo, fuori verso, sgraziato
"Come ti senti?"
dice il posturologo dopo che ti ha impastato per bene
"tutto sversato"
deposto da pank alle 18:29
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Sintesi picaresca di autocratismo zarista, vibrante alcolismo russo, rigidità sovietica, banditismo mafioso da apparatcik, ladrocinio anarcocapitalista
(moni ovadia)
deposto da pank alle 18:15
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arrivo a casa e chi ti trovo, al balcone di fronte?
deposto da pank alle 18:18
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Secondo quanto ne capisco (poco) starebbe per appassire, o roba del genere.
Però non sono sicuro, attendo correzioni e poi aggiorno. In ogni caso, suona molto bene. Occorrenze su google: 15
deposto da pank alle 09:44
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deposto da pank alle 08:11
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spi|ci|nà|re
v.tr. (io spìcino, spicìno)
RE tosc.
1 fam., ridurre in pezzetti minuti, sminuzzare, sbriciolare
2 estens., stritolare, fracassare con violente percosse [quadro 48]
da cui
spicinìo
spi|ci|nì|o
s.m.
RE tosc., fam., lo spicinare e il suo risultato | consumo eccessivo, sperpero
deposto da pank alle 12:37
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Da oggi chi vuole può accattarsi il DVD con dentro Wikipedia. Prezzi modici.
deposto da pank alle 08:57
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Non c’entra niente, l’argomento del film, oppure sì. Parla di questo, anche se è un pretesto per parlare d’altro, di televisione, per esempio, o che. Parla di questo modo di essere che poi è parte del “tutto” che è l’America. A Blackburg è andato in scena qualcosa che contiene anche noi e che è parte di quel racconto. Semplice follia servita in tavola in salsa americana. Effetti collaterali.
deposto da pank alle 23:28
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Fui doido e tido por Deus
So a loucura incompreendida
Vai avante para os céus
(Cristo, nel faust)
Appeso nel mio wall of fame.
deposto da pank alle 22:58
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SmartMobs annuncia la lieta novella: c'è DoMyStuff che ti consente di far fare agli altri quello che non riesci a fare. Pagandoli, ovviamente. Un roba che non so riassumere in uno slogan, non essendo un copriwater, ma che si potrebbe definire outsourcing dell'ombelico, tanto per autoriferirsi.
Insomma: devi fare una cosa e hai bisogno di qualcuno che te la faccia?
Vai su DoMyStuff e chiedi uno che ti rifaccia lo steccato.
In tanti faranno la propria offerta, tu scegli quella migliore e alé. Immagino i possibili incroci deviati, morbosi e criminali della cosa, ma insomma, sti cazzi di idraulici non si trovano più
deposto da pank alle 15:44
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Il significato s'intuisce.
L'uso possibile: "arbitro sciattamestieri!"
va detto che la ricerca con google è infruttuosa: nessun risultato.
E' raro. Le puntate precedenti: Razzumaglia esce 408 volte, Pippolosa 12.
deposto da pank alle 10:04
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raz|zu|mà|glia
s.f.
BU spreg., marmaglia [quadro 19]
Varianti: razzamaglia
demauro.it
lo diceva, mia moglie, che esisteva
sta cosa mi costerà un caffè
deposto da pank alle 15:06
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Qui c'è la classifica delle prime dieci realtà di successo del web 2.0
nell'ordine:
myspace
youtube
facebook
wikipedia
bebo
digg
flickr
netvibes
del.icio.us
meebo
devo dire che, a parte l'uso smodato di youtube e quello sostenuto di wikipedia, per il resto contribuisco poco. M'impegnerò (non metto i link per pigrizia)
deposto da pank alle 10:58
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pippolosa
la lana di Casentino viene definita (da alcuni) pippolosa
disambiguare da pippolosa=barbosa, pallosa, eccetera
deposto da pank alle 10:18
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niente male.
niente male il sito
niente male il moblog
anche il canale ufficiale su youtube...
qualche sconsiderato dice che sono un incrocio tra smashing pumpkins e smiths
deposto da pank alle 17:06
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Dal 2036,viaggiando nel tempo.
Ecco la storia
Che poi, aggiungo, c'è stato anche Ethan Titor dal 2118, e Claudio Lotitor da non so quando...
deposto da pank alle 11:45
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Provava dolore in tutto il corpo, dovunque premesse la mano.
Dopo un po' capì che questo succedeva perché era la mano a fargli male.
deposto da pank alle 08:42
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Mattias Sindelar fu uno dei più grandi calciatori tra le due guerre mondiali. Soprannominato “Papierene” (cartavelina) per la sua gracilità, Sindelar deliziò le platee di tutta Europa, al comando dell’Austria Wien e del bianco Wunderteam (così era soprannominata la nazionale austriaca) di Hugo Meisl. Giostrava da centravanti o da mezzala, ed era uno dei migliori calciatori della sua generazione. Fu l’Italia di Vittorio Pozzo a infrangere il suo sogno mondiale, eliminando la nazionale austriaca nel 1934, in semifinale. Sindelar rinunciò a giocare le sue carte nel successivo mondiale francese (1938), rifiutandosi di indossare la maglia della nazionale del terzo Reich, che nel frattempo aveva fagocitato l’Austria. Un anno dopo, la disgrazia: Sindelar fu trovato morto nel suo appartamento, insieme alla sua compagna, ucciso da una fuga di gas. C’è chi dice che con questo abbia pagato il suo coraggioso rifiuto. Ma si legge, anche, che questo sia stato l’estremo gesto di ribellione di Papierene, campione d’eleganza sul campo e di coraggio nella vita. Ricordare questa storia all’indomani della condanna a Irving e a pochi mesi dal mondiale è d’obbligo: troppo lontani i tempi del predominio danubiano sul calcio europeo, per sperare che quel che resta del Wunderteam possa farlo sul campo. Un applauso, Campione Sindelar.
deposto da pank alle 17:31
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insomma, twitter non serve a un cazzo, ecco.
Opinione personale. C'è chi pensa, invece, che si possa usare utilmente. E anche chi la pensa come me.
deposto da pank alle 15:58
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non so cosa abbia portato qualcuno a visitare questo blog da una località del Vietnam.
Gli dedico un caloroso saluto, a lui e a tutti gli altri, da tutte le location.
Grazieamico ;)
deposto da pank alle 15:21
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A girare per blog ci si rende conto che i blog parlano troppo di blog.
Questo fa un passetto indietro, sul punto.
deposto da pank alle 15:12
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Se ne parla tanto, in giro. Si parte dalle minacce subite da Kathy Sierra e si arriva alla bozza di codice di condotta elaborata da Tim O'Reilly. Il dibattito è fiammeggiante. Io non penso sia possibile assumersi la responsabilità di quanto viene scritto nei commenti. Non credo nemmeno sia il caso di moderare un blog (e differire la pubblicazione dei commenti). Credo che un blog sia diverso da un forum e che sia importante fare in modo che i commenti integrino il post, a meno che non si parli di blog fatto "pe divertisse coll'amici". In quel caso, ovviamente, certe questioni non si pongono. Si pone, invece, quella dell'eccesso, anonimo o meno che sia. Credo sia sacrosanto cancellare il commento sopra le righe, se si teme di patirne le conseguenze (ogni tanto si percepisce l'eco di qualche questione legale al riguardo). E penso anche che, se si offre ospitalità a chi commenta, ci si possa aspettare un comportamento corretto e cordiale in cambio. Altrimenti, zacchete. Non è mai morto nessuno per un commento cassato, e per un click in meno. In ogni caso, contrario a ogni sorta di regolamentazione o di codice, ammesso che sia possibile darsene uno.
Sull'argomento: valdemarin, kottke, granieri, pandemia
e molti altri.
deposto da pank alle 16:16
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Jim Downing scrive su Smart Mobs che Google e lo U.S. Holocaust Memorial Museum hanno lanciato un progetto di mappatura on line di quelle che il museo ritiene essere le prove evidenti delle atrocità commesse nel Darfur occidentale. In Darfur sono morte più di 200.000 persone dal 2003, in quello che viene considerato il primo genocidio del nuovo millennio. Nelle mappe ad alta risoluzione sono visibili 1600 villaggi danneggiati o distrutti, prova del genocidio negato dal governo del Sudan. In aggiunta, le rovine di centomila tra case, scuole, moschee e altre strutture distrutte dalla milizia Janjaweed in Darfur. Qui c'è il link alla pagina dello ushmm dedicata al progetto.
deposto da pank alle 08:51
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Bokardo: quarta parte dei 9+7, tradotta da me.
Usate i commenti per raffinare il vostro punto di vista
Molte volte scrivo un post e il mio punto di vista non è subito chiaro. Alcune persone, leggendo, lasciano un commento dicendomelo. Quando lo fanno, rubando il tempo alle proprie occupazioni per leggere cosa dite e rispondervi, PRENDETELO COME UN REGALO. Ricordate che spesso queste persone hanno ragione! Sono i vostri lettori, e se qualcosa non gli è chiaro probabilmente non lo sarà anche a quelli che ancora non hanno letto, o a quelli che leggono senza avere il tempo di lasciare commenti. Dovete tornarci sopra e chiarire meglio. Quando lo fate, non discutete con i lettori, non ditegli che non hanno capito il punto. Lasciate che si sentano ascoltati e provate a chiarire cosa volete dire. E, se si tratta di un cambiamento sostanziale, modificate il post originale per rifletterlo, in maniera che i lettori possano accedere al vostro pensiero più aggiornato.
deposto da pank alle 23:50
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Ancora bokardo, la terza parte dei 9+7, tradotta da me.
Nel dubbio, postate
Continuo a raccontare la stessa storia a quelli che vorrebbero diventare bloggers. Un paio di settimane fa stavo lavorando a un post per Bokardo e non stava andando molto bene. Non riuscivo ad arrivare a quello che volevo dire. Ho guardato in giro, e ho realizzato che non avevo scritto i 5 Principles to design by per la mia about page e li ho postati. Questo è diventato il post che molti
riconoscono come proveniente dal mio blog, perché in qualche modo uno dei cinque principi li ha colpiti sul vivo. Non l’ho predetto, e non penso che avrei potuto. Perciò, nel dubbio… postate. Potete sempre cancellare, se ne avete bisogno.
deposto da pank alle 19:49
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Ecco la seconda delle 9+7 lezioni di Bokardo, nella traduzione fucilata da me.
Avete qualcosa di prezioso da dire
Uno dei più grandi problemi è che la gente non pensa di avere qualcosa di utile da dire. Uno pensa: “quante cose sono state già scritte, una quantità incredibile… che altro posso aggiungere?”. Sono proprio queste le persone che probabilmente hanno più cose da dire, ma si preoccupano di non saperle dire bene, o nel modo giusto. La gente che sta attenta a quello che dice e sa che le parole hanno un incredibile potere. Gente che considera lo scrivere come un atto di dialogo, a dispetto di quelli che pensano che sia un mezzo per fare soldi o un modo per promuovere qualcosa. Abbiamo bisogno di queste persone per ciò che di valido hanno da dire: con il loro contributo, la blogosfera sarà migliore.
Ricordo l’incontro con Paul Rademacher, creatore di HousingMaps (prima che Google avesse un’API!). Ho ascoltato il suo racconto: non pensava di aver niente da aggiungere. Non potevo crederci! Un ragazzo che aveva creato un’applicazione web meravigliosa nel tempo libero che gli lasciava la professione di tecnico dell’animazione per Dreamworks! Pensava che nessuno avrebbe voluto ascoltare quello che aveva da dire. Ecco, è di questa specie di pensiero alternativo che abbiamo bisogno! Dopo averlo incontrato, ho continuato a domandarmi quanta gente come lui rimane in silenzio nella blogosfera.
deposto da pank alle 13:02
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Bokardo ha scritto nove lezioni, e poi ne ha aggiunte altre sette, destinate ai would-be bloggers.
Le traduco rozzamente una per volta.
(1)
E' solo una paura iniziale
Il problema col bloggare non è soltanto la parte da scrivere, ma è anche la parte del "metto-me-stesso-in-pubblica-evidenza". Molti aspiranti bloggers che ho incontrato non bloggano perché non si sentono a proprio agio dandosi in pasto ai lupi, mettendo le proprie idee a disposizione di tutto il mondo. Una volta fatto ciò, vi esporrete alle critiche, e ne riceverete. Ma riceverete anche incoraggiamenti, e qualcuno s'interesserà davvero a quello che dite. Quando avrete un po' d'esperienza all'attivo, scoprirete che si tratta solo di un timore iniziale. Tutto diventerà più facile se continuerete a condividere le vostre idee.
deposto da pank alle 22:24
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Questa signorina sta leggendo Frek and the Elixir di Rudy Rucker. Approfitto per appiccicare un'altra foto al mio Wall of Fame. Casualmente, poi, mi sono imbattuto nel suo blog, mentre ripensavo alla faccenda dell'albero delle cotolette. Cavoli, il blog di Rudy Rucker!
deposto da pank alle 10:02
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Ilovemusicvideo.net sarebbe un videoviewer per utilizzatori di lastfm.it. Non vedo il motivo per non usarlo anche per i non-lastfm: c'è un'interfaccina semplice, si digita il nome dell'artista, esce una lista di video disponibili (credo su youtube e basta) e uno se li gode. Su lastfm ci torniamo. Fonte, datata ma m'interessa segnalare, è Speedblog.
deposto da pank alle 08:56
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the horizontal way di Marco Rosella ha vinto il premio come miglior css al South By Southwest di Austin (Texas). Horizontal way si srotola in orizzontale, e a me sembra bellissimo. Comunque va assolutamente visto. Qui c'è un'intervista al premiato giovine sardo.
deposto da pank alle 18:03
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O dell'eccesso. Ce la caviamo con un gran mal di fegato e la proibizione di bere, si spera. Ma ancora una volta si evita la tragedia per poco, e dai e dai... Ma come si fa a regolarsi, quando si è Maradona? Non è forse l'eccesso smodato di talento incomparabile che lo ha reso famoso in ogni angolo del mondo? La gloria di Maradona è immortale. Purtroppo lui no. Soprattutto finché è costretto ad affidarsi a se stesso. Cercto che in un Wall of fame che si rispetti, comunque, Diego non può mancare.
deposto da pank alle 17:44
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Questa Disfantola andrebbe importata a Roma. Magari se ne può costruire una su licenza. Potrebbe mangiarsi gli arvarucci e le sòre tute, ma gli andrebbe bene: non è la pajata il problema cittadino, e nemmeno er pollo chii peperoni. Una disfantola mangiavigili urbani? Mica male, signò, come se chiama, lei, signò? No, non basterebbe, una disfantola, a Roma. Ce ne vorrebbe un intero reparto. E poi le auto in doppia fila meglio non mangiarle. Dice che non si digeriscono facile.
deposto da pank alle 00:02
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