18 settembre 2007

Anxious



Se c'è una cosa che rende ansiosi è il momento in cui si sta per cambiare lavoro. Anche cambiare casa rende ansiosi, e pure cambiare città. Se poi uno fa tutte e tre le cose insieme e ce ne infila un altro paio che non stiamo qui a dirle, esce fuori un quadro... elettrico. Si vaga senza dormire, mangiando poco, sudando molto. Al lavoro è una lotta senza quartiere: il passaggio di consegne in tempi stretti e senza che ci sia un sostituto a cui infliggere incombenze, ma un "pool" di sostituti a cui affidare un pezzetto ciascuno. Il risultato è che si vaga rincorsi da enne persone che sperano che tu riesca a spiegargli bene le cose, anche quelle che hanno continuato a farti fare per anni con la scusa di farsi aiutare. C'è gente che chiama per farsi scompattare un archivio, per masterizzare un cd, per farsi spedire un messaggio di posta e che si comporta come farebbe col tecnico della televisione se ha un malfunzionamento sul pc. Tutta sta gente resta orfana del Malaussene preferito e si dovrà rimboccare le maniche, spedendo i propri tristi messaggi e risolvendo i propri problemini informatici senza poter chiedere aiuto, con la scusa. Insomma, c'era molta umanità in questi finti interventi a risolvere non problemi. Ciò non toglie che la pressione dei colleghi sia terribile, a tre giorni dal decollo.
Ma mancano soltanto tre giorni. Poi ci diamo al vino...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

volevo chiedere a te, mio ignaro laziale-tipo di riferimento, come poter dare una sveglia a quegli 11 dorminpiedi di ieri sera, ma sei decisamente e saggiamente preso da altro. In bocca al lupo per tutti i tuoi emozionanti cambiamenti. :)

Anonimo ha detto...

bevi per dimenticare, confessa

pank ha detto...

sono me anche se anonimo, bevo per ricordare più che altro

pank ha detto...

senti, dai che hanno fatto un buon pareggio e piano piano si rimettono in piedi

pank ha detto...

non ero anonimo, adesso che vedo

Anonimo ha detto...

vedo che hai già iniziato col vino