11 ottobre 2007

Prosperavamo

Ci sono delle cose che tornano in mente, a un certo punto, chissà perché. Facce che uno ha incontrato, gente con cui si è divisa qualche cosa e che chissà dov'è finita, tanti anni dopo, e che cosa ha fatto, nella vita. Prosperi era un mio compagno-fan che avevo alle elementari. Era piccolo, aveva una certa bazza quadrata, che a Roma definivamo più propriamente scucchia, e rideva molto, oltre ad avere una discreta venerazione per me. Non sopportava Mennini, che prendeva più dieci di me. Una volta mi vergognai molto perché si misero in due a fare la sfida con i nostri quaderni, sfida che io perdevo nettamente perché quell'altro prendeva più dieci di me. Il fetente. E poi era pure della roma. E il poro Prosperi rosicava. Cambiai classe un paio di volte, alle elementari,perché mia madre mi piazzava come gli veniva meglio per andare a lavorare. Così in seconda e in quarta cambiai maestra, spostandomi di turno e intercettando la possibilità di andare al doposcuola. Anche lì c'era qualche tipo curioso. Tre ragazzini che erano nati in Francia (Romeo, Roberto e Josette, ragazzina ricciola che faceva dei pipi con il pongo) ed erano tornati in Italia. Un altro, invece, stava per migrare verso Campobasso. Si chiamava Di Pietro, andavamo molto d'accordo. Oggi mi è venuto in mente lui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho una mezza idea del perché: sei andato via, hai cambiato vita. E' come avere improvvisamente una lente d'ingradimento e rivedere cose e persone inserite in quello spaccato della memoria che la tua mente sceglie di illuminare come compiuto, in qualche modo.
Ovviamente, sai che tutto ciò che dico ha lo stesso valore di una cazzata. :)
Bacio.
Fiamme'

pank ha detto...

Può darsi, oppure è la vecchiaia che fa fiammate di vecchi ricordi per pulire l'hard disk. Magari Prosperi e Di Pietro da adesso in poi non me li ricorderò più, ma mi ricorderò di essermeli ricordati senza ricordarmi chi fossero e perché, e passerò il tempo a cercare di ricordarmi, sigh