7 giugno 2007

discopatia


Che il mercato dei cd audio sia in crisi (ne parla webgol) è sicuro, basta guardare a quanti sono i negozi di dischi che chiudono. Per le case discografiche una crisi del genere può essere anche un'opportunità, non è detto che le cose debbano andargli male per forza, anzi. Chi compra(va) regolarmente dischi sa che da tanto tempo si parlava di sistemi diversi di magazzino e di distribuzione per i dischi, roba in grado di rivoluzionare il mercato. Poi è arrivato l'mp3 e le cose sono cambiate molto. Il punto che fa soffrire le major di più, secondo me, è la mancanza di controllo del mercato che prima avevano, esercitando la propria egemonia a scapito delle etichette piccole e indipendenti. Ora si produce musica a buon mercato, e c'è un diluvio di musica da ascoltare, ovunque. Materiale di consumo. Difficile l'orientamento, diffile la scrematura delle informazioni, difficile il controllo. Ma non siamo nemmeno a metà del guado, la rivoluzione è appena cominciata.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

..io resto fedele ai cd e ai vinili...antiquato ma attaccato alla mia "roba" come un malavoglia...

Anonimo ha detto...

sono mirza, l'atavico..

pank ha detto...

ah, i vinili ormai sono roba per feticisti