5 giugno 2007

Sognando Beckham. O Portanova

C’era una volta la fiera dei sogni. Si aspettava che arrivasse, era all’hotel Gallia, più o meno, o anche da qualche altra parte a Milano e dintorni, c’erano gli stand e il mercato si faceva tutto lì. Partivano le delegazioni delle società, sul posto c’erano i mediatori, più o meno autorizzati, da un certo punto in poi addirittura vietati. Atmosfera a metà tra il mercato delle vacche e la fiera delle illusioni, certo. E discreto turbine di soldi veri, o anche di cartone. Iperboliche quotazioni d’improbabili ronzini, nazionali o esteri, presidenti decisi a comprare persino l’Amalgama, tonitruanti proclami per la stagione a venire e i trionfi prossimi venturi. Adesso il mercato si svolge sui quotidiani, sportivi e non, e nelle radio e nelle tv di calcio, figlie delle biscardiane bombe e del satellite che svela ogni segreto del laterale ecuadoregno e del fluidificante indonesiano. Un’orgia di esperti che al confronto sbiadisce il ricordo dei vecchi direttori sportivi, draghi del mercato di una volta. Altro che Allodi e Sbardella. Giornali come Tuttosport hanno inaugurato l’era della pesca nel mare grande. Si buttano lì decine e decine di nomi, certi di portare qualcosa a casa, fidando nell’oblio del titolone sparato, che viene presto dimenticato in questa età dell’informazione torrenziale e convulsa. Ciascun tifoso può sognare, per lo spazio di un momento: sotto al cuscino il titolo che gli promette l’ennesimo campione, negli occhi il giorno in cui l’agognato traguardo, che sia scudetto o coppa delle grandi orecchie, diventerà realtà. InterJuveMilan la fanno, ovviamente, da padrone. Roma e Fiorentina appresso. La Lazio non è più nel taccuino di chi compone il giochino estivo delle figurine. Non è più acquirente di campioni costosi, non è nemmeno il sicuro scaffale dove prendere, pagando a prezzo salato ma non sempre esageratissimo, campioni di sicuro rendimento. E’ squadra a cui si possono accostare nomi che non fanno il titolone in prima, insomma. Il che rende più difficile ancora l’orientamento: Eto’o, Lampard, Ronaldinho, Sheva e Gilardino accendono i sogni del tifoso delle squadre ricche, ed è curioso notare come si stratifichi, in questo tempo di drammatici contrasti, anche l’aspettativa di felicità dei tifosi, in accordo con le possibilità economiche dei club. Tra un Portanova e un Capone, sognando Beckham.

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