2 novembre 2007

Allarme rosso

La domanda di sicurezza è più che legittima e il fatto che si faccia carico del problema un governo di centrosinistra aiuta. Peggio sarebbe se a dover approntare le soluzioni fosse un governo reazionario. Bisogna stare attenti all'onda emotiva: i sindaci puntano al concreto, a loro serve mantenere il consenso dando risposte certe (anche non... definitive) ai cittadini, ma un provvedimento di espulsione massiva per motivi "etnici", oltre a essere ipocrita (contrabbanderebbe una "soluzione" lungi dall'essere realmente efficace), sarebbe in forte odore di razzismo. E' chiaro che non sta agli amministratori preparare il terreno all'integrazione razziale, non ne hanno la funzione né il tempo di programmazione. Una strategia di largo respiro va trovata in parlamento, piuttosto, creando i presupposti normativi per l'integrazione tra immigrati e residenti. Ci sono altre implicazioni del problema che restano in secondo piano, con l'attenzione fissa sulle baraccopoli e sui romeni presunti delinquenti (prima di loro c'era stato il dàlli all'albanese): la più importante resta quella delle sacche di disagio che si creano ai margini delle città e fondono italiani e stranieri in un'unica massa sofferente.

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