15 novembre 2007

Re Lear

Re Lear, o la stagione teatrale che prende le mosse dalle campagne altolaziali e sabine verso l'universo fremente tutto

di Eupremio Spinozza

antefatto
Pepe Sarchiazzo era critico e amico di poeti. Un giorno scomparve per non si sa dove, ma fintantoché c'era bazzicava Bassano e Caprarola, Canale e Manziana, Rieti, Poggio Bustone, Canino e Vetralla. Di più non si sa, perso com'era dietro ai garretti dei pedatori locali e soprattutto alle sottane delle mamme. Si ricordano le bevute di anisetta che facevano un po' carmelo e la solida amicizia con Artemio Maria Lattanzi, rimatore sciolto e luce della scena poetica altolaziale

Attacca col Re Lear nel teatro comunale di Castellozzo la nuova stagione della fortunata compagnia locale di Marcello Crosta. Un successo senza precedenti: l’anziano incoronato lo interpreta Torquato il bidello (nella foto in alto, in una pausa di lavorazione), che subito impreca verso Cordelia figlia poco affettuosa. Regan e Gonerill sì che l’hanno allisciato bene bene: Lear disereda Cordelia e fa la dote all’antre due, che si sposano ai duchi di Cornovaglia e di Albania, qui interpretati efficacemente da un paro d'extracomunitari conosciuti da tempo alle forze dell’ordine. Cordelia je tocca il re di Francia, dopo che la rifiuta il Borgogna (il vinaio Scoppolone) visto che non ci aveva la dote e manco le zinne. E tutto allora sembra procedere per il meglio, senonchè il conte di Marlboro (sarebbe Kent, ma il tabaccaio sponsor ha detto che le Kent non le compra nessuno e ha preteso una pubblicità meno occulta) viene esiliato dal vecchione e se ne va, però no, perché poi si traveste e resta. Com’è come non è, il vecchio Lear non se la spassa come se credeva dopo aver ammollato il peso del potere alle figlie e ai generi. Anzi, le ingrate se lo palleggiano che manco il vecchietto dove lo metto, finché lui decide: scapperebbe in Francia, dove l’aspetterebbe Cordelia. Apriti cielo! Incomincia una catena di ammazzamenti senza nemmeno un po’ de sorca, come lamentava Osvaldo, che sperava de mucinà un po’, visto che faceva la parte dell’amico de Gonerilla. Niente affatto, una avvelena l’antra col topicida, poi s’ammazzeno col fio bastardo de Gloster che non se sa com’è ma Scespire ce lo metteva sempre de mezzo, infine more Cordelia e pure il vecchio, dopo che aveva sbroccato, con la notte nera che nun ce vedevi manco a bestemmià, figuramose se nuotavi, e chi ci pensava per niente, che Torquato nemmeno era capace. Finale emozionante con Edgar e Marlboro che se grattavano le palle al suono della marcia funebre che commuoveva i molti spettatori accorsi. Grande ammirazione per la gagliarda prova di Torquato e di Carla, che ben si è mossa nei panni del travestito Marlboro. Mancava il Fool, perché Bruzzone l’infermiere era di turno. Se si replica la settimana prossima a Vallecupa ci dovrebbe essere pure lui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

andiamo a vederli a vallecupa?