24 novembre 2007

Il pallone

Mercoledì la nazionale ha concluso il suo percorso di qualificazione agli europei. Una volta quasta sarebbe stata una buona notizia. Altrove accade ancora che la mancata qualificazione della nazionale (vedi l'Inghilterra) sia vista con grande disappunto, da noi la sputazzata sulla maglia azzurra fa parte di un degrado che parte da dentro. Non si può parlare di valori dello sport che crollano quando il cattivo esempio viene da quelli che vanno sui giornali e in tv e che dello sport se ne preoccupano poco.
Domenica torna il campionato e l'attenzione è tutta su chi potrà andare in trasferta e chi no, su quali cori si canteranno, quanti striscioni verranno esposti, quanti rigori negati e vai col tango. L'attenzione sul gesto, sul divertimento, sul gioco è sempre meno. Bisogna riprenderselo, quasto spazio, perché di giocare abbiamo bisogno. La morte di Gabriele Sandri è un triste episodio di cronaca. Quello che è successo dopo non si può giustificare alla luce di nessun accadimento. Nessuno. E spero che si faccia finalmente qualcosa di concreto (come a Milano, dove lo spazio negato agli ultras sarà appannaggio dei bambini delle scuole) per tornare alla normalità.

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