30 novembre 2007

La confraternita del Chianti


Anche se John Fante non c'entra niente, e nemmeno Joe Zarlingo, a due mesi e passa dal salto nel buio il bilancio è positivo. Sono atterrato dall'UFO direttamente nelle terre del vino, su una collina baciata dal sole tutti i giorni, adornata da una vigna bellissima (e a berne il frutto, miracolosa) che prima s'è fatta d'oro e poi s'è addormentata. Nel frattempo, studiando studiando, ho imparato un sacco di cose. A bere no, quello (hic) l'ho sempre fatto, e il torrente d'informazioni che mi travolge quotidianamente non basta, ancora, a fare di me uno che ne sa abbastanza. Ma mi sto dando da fare come un matto e il Chianti è buono, e la Vernaccia, il Sauvignon, lo Chardonnay, la Grappa, L'Olio. Li scrivo maiuscoli per rispetto. Abbiamo da traversare il mare, ancora, e non basterà mai. L'ideale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il mare domani