13 novembre 2007

Usciamone, per favore, grazie

Ci si avvita nel solito sterile ragionamento: il calcio che si deve fermare, però sì, però no, la polizia che ha le mani legate ma se gli si sciolgono le usa a sproposito, il governo ladro, il magnamagna e che tempi signora mia. Scenari da brivido prefigura Ferrarotti, che non ha tutti i torti. La sensazione è che si debba uscire dall'equivoco e smetterla di considerare il problema della violenza ultras come fatto circoscritto al calcio, che origina dal calcio e di cui il calcio si dovrebbe disfare con le proprie forze. Si vede a occhio nudo che non è così, e la strumentalizzazione della morte di Gabriele lo mostra in modo ancor più chiaro. Le risposte non devono darle Abete, Petrucci, Melandri.

(anche da Franco)

2 commenti:

slow ha detto...

un ragazzo ucciso mentre andava allo stadio da una pallottola sparata da mel gibson da 100 metri (perche' solo in arma letale te po' veni' in mente de spara' a uno in mezzo all'autostrada). e i suoi amici (e in un certo senso, quindi, lui stesso) vengono inquisiti dalla procura per lesioni (a chi?).

usciamone...

pank ha detto...

La vedo più difficile, si tratterebbe di liberarsi dalla follia (nel caso di Mel Gibson) e non è una cosa che si può chiedere ragionevolmente a nessuno.
Uscire da una spirale di violenza si può. Per il resto, la giustizia ha i suoi tempi, e (purtroppo) non è detto nemmeno che arrivi mai...