17 gennaio 2008

ghosts

Sono fantasmi, o ricordi che tornano.
Sono le incertezze sul futuro, i dubbi, le ansie che non ti lasciano. Il senso della precarietà appesa addosso, della tara del bisogno quotidiano di garantirsi le risorse per essere come gli altri, per avere accesso alle cose che ti consentano di competere per sopravvivere. Ed è un cerchio che gira, saldato, perfetto. Che non mostra, in apparenza, punti su cui si può far leva per spezzare. Io questa cosa la conosco, ci convivo da sempre. E finisce sempre per tornare. E' il suo tentativo di portare l'attacco, l'assedio decisivo. Ma non vince, non vincerà mai, il segreto è voltargli le spalle. Siamo noi che produciamo l'ansia, noi che le ingigantiamo proiettandola sulle nostre paure, sulle cose che dovremmo esorcizzare ma evochiamo di continuo. Come in un mantra portasfiga. Siamo qua, le sfortune sono altre.

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