11 luglio 2008
4 luglio 2008
Ahò, che fichi
Allora annassimo alla sala corse quella der casino all’avignonesi, mpò più in là der messaggero. C’era st’amico ch’aveva risparambiato dù scudi e je dicevamo giochete sto cavallo bono, che er cognato der fattorino dell’atacche quello chii capelli panonti, caa sgrima e co tutta a forfora sur giacchetto, che bazzicava er genero der monnezzaro, aveva inteso che sto cavallo dice che era bono, sicuro. Ahò, che te credi che ciannavamo tutti i giorni a giocà a li cavalli? Ma che cazzo stai a dì, ma si nun c’avevamo na lira pe piagne, che a pora mamma passava e giornate sane a riccoje la cicoria ar pratone! Solo che ar pratone ce stava pure la banda de spugnetta, che sì te beccaveno da solo erano cazzi. Minimo minimo te corevano appresso e te toccava fa a botte, si ciavevi li sordi peggio che annà de notte. Eppoi che sordi ce potevamo avé? Già era tanto che magnavamo pasta e patate… Comunque si nun te facevi cioccà te potevi annà a riccoje la frutta in der giardino dee monache. Mortacci loro a robba che ciavevano! E bricocole! E cerase, ma quelle toste, no e visciole, li graffioni! Ammazza quant’ereno boni! E e persiche? Squisite! Na vorta ciavevo na fame che ncevedevo e me so magnato le cocce dee fave ppputo che SCHIFO! Ar sor Amilcare, invece, je piaceveno, see magnava co tutte e cocce. Pure i cachì che allappavano se magnava. A me me facevano venì na sete che pareva che m’ero magnato le sarache. Ansomma, pedditte annassimo all’avignonesi. Semo arivati aa stazzione termini cor C1, se semo comprati le fusaje da giggetto prima de partì a piazza dii mirti, poi quer cojone de Arvaro ha voluto pià er tranvetto e allora se semo separati. Comunque er cartoccetto de fusaje io moo sò magnato tutto, ancora n’eravamo arivati aa maranella e già l’avevo finite tutte. Er ciccione invece se magnava li bruscolini, ammazzelo che schifo! Aveva smonnezzato tutto er tranve, er fattorino je fa a maschio, l’animella tua, ma che a casa tua fai ste porcherie? E che sarebbe? Hai zozzato tutto, ammappete, io o farebbe aripulì a tù madre, anvedi. Allora l’avemo preso per culo daa stazzione fino a e lazziali, poi quanno che è arivato Arvaro cor tranvetto j’avemo fatto la stira, a sto frocione, così s’empara a fa le cose pe li cazzi sua senza fa a mezzi coll’amichi, sto cicero. Dopo semo iti a fasse na passeggiata a via nazzionale, avemo cioccato un po’ de stragnere ce n’ereno de tutti i colori bionne more rosce ricce lisce buzzicone scrocchie zinnone o che c’era passato San Giuseppe caa pialla. Adavede che robba! A n’americana j’ho detto dammenbacio, lelletta. Quella me s’è messa a ride, allora Arvaro che è nvidioso me s’è messo de mezzo, sto scrauso, che me piava per culo che ero diventato rosso. M’è annato er sangue all’occhi, mannaggia er tumefatto, j’ho dato un destro. Ahò, secco, li mortacci mia. E’ cascato come na pera. Ciaveva er sangue e la bava e pure l’occhi abbottati. Io me so messo paura, poi quando ho visto che aveva rifatto j’ho detto a strombolo, si ciariprovi t’apro er cuore.
Poi è ita a fenì che er cavallo n’è arivato, a dritta era na sola, evvai così. Io già m’ero scaciottato…
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1 luglio 2008
al galoppo
24 giugno 2008
paura
(facendo il verso a carver)
paura dell'ansia.
paura del vicolo buio.
paura delle curve a sinistra.
paura del cane che mi salta sulle gambe.
paura di cadere saltando gli ostacoli.
paura quando freno in bici e vedo la strada scorrere sotto.
paura se sento frusciare nell'erba.
paura di finire i soldi.
paura col temporale, non sempre, non più.
paura di farsi male, soprattutto con le parole.
paura che il passato ritorni, com'era.
paura di Giancarlo.
paura che il futuro riporti al passato, o che.
paura di svegliarmi che non ci sei.
paura di andarmene dopo.
paura dell'ombra per le scale.
paura di non essere capito.
paura di sentirmi in colpa.
paura che non c'è.
paura della morte.
paura che non c'è.
l'ho già detta.
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23 giugno 2008
19 giugno 2008
light up your tuna salad

Affondai nella crema la prima striscia di ciaccino. La ritirai fuori e me la misi in bocca, assaporando un gustoso boccone di quella pappa prelibata. Masticai soddisfatto, interrompendo la lettura degli squisiti ingredienti dell'insalata per buttare giù un'altra sorsata di limpida acqua francese. Attaccai la seconda striscia, mentre il vento cercava un varco tra le macchine parcheggiate e il cantiere dall'altra parte della strada, e un crocchio di natasce combatteva con la gettoniera dei carrelli. Brindai ai loro occhi celesti stappando la seconda bottiglia del six pack di acqua francese. Chiusi gli occhi, e pensai a Parigi.
(da colazione da Lidl)
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18 giugno 2008
Rock in ritardo

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17 giugno 2008
cose d'apaz

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15 giugno 2008
Perché ci vuole orecchio

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13 giugno 2008
peaches

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11 giugno 2008
Te recuerdo
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5 giugno 2008
Frida

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29 maggio 2008
Ubaldo
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27 maggio 2008
nessuno pensa al tempo

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Respirare

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23 maggio 2008
30 aprile 2008
Doppio brodo e passa la paura

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27 aprile 2008
Il formicaio atlantide

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25 aprile 2008
Passeggiando a Montemaggio
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Essere e non
Mauro Capecchi, sì. A lui, di cui ho avuto l'onore di conoscere la moglie e i figli, dedico questo piccolo pensiero.
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23 aprile 2008
tarabaralla
ta|ra|ba|ràl|la
avv.
RE tosc.
1 pressapoco, su per giù: disterà 25 o 30 km, t.
2 in un modo o nell’altro: t. me la caverò
3 poco male, pazienza
Varianti: tarabara
demauroparavia.it
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17 aprile 2008
"El Charro" Moreno
Dribblava terzini e puntava diritto alle signore. Segnando gol a grappoli, al suono di una milonga.
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16 aprile 2008
post
Vanno riviste un bel po' di cose, dopo questo risultato dirompente.
Per esempio, sul tema della solidarietà. O della coesione tra gruppi che popolano lo stesso strato sociale. E tra individui che compongono un gruppo singolo. Sarebbe bello capire se esiste ancora e nel caso se può continuare a esistere un minimo di visione collettiva dei problemi del paese che crei i presupposti per una condivisione. A parte, ovviamente, gli interessi corporativi.
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12 aprile 2008
Al voto, al voto

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10 aprile 2008
shorts
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9 aprile 2008
corte
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sogni mostruosamente proibiti
ci stiamo accreditando
sul piano dell'agilità siamo superiori
questo e molto altro non dalla cronaca "di parte" di un canale a pagamento, ma dal solito romaclub interno alla RAI, che aveva incominciato con la Sanipoli che commentava la "grande notizia" dell'assenza di Rooney e Ronaldo, tenuti a riposo insieme a Evra e a Scholes da un Ferguson affatto preoccupato per la qualificazione.
Le sconfitte della roma, anche in contesti prestigiosi come questo, hanno sempre un sacco di responsabili extracampo: l'assortimento di nani e ballerine che, incapaci di qualcunque vergogna, rimpiangevano l'assenza der capetano contro chi non ha ritenuto neanche necessario sprecare le migliori energie per passare un turno scontato.
Un bel gol di Tevez e una lunga teoria di pallegol, a fronte di un rigore sbagliato.
Onore al merito di chi si è conquistato un posto in una recita importante, ma per noi sono solo le solite matte risate, sorry
6 aprile 2008
briefs
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4 aprile 2008
shorts
Insomma, quando sai che dentro a una bottiglia c'è della roba buona e non ci capisci una beneamata, il brunello finto te lo ciucci. Mesi fa venne fuori che dei friulani contrabbandavano ciofeche per vinoni di stralusso in Germania, grassando bei baiocchi al crucco ignaro. E cavolo, ci sarà pure una differenza tra una ciofeca e un vinone, oltre al prezzo. Certo che c'è. Ad averci la forza di trovarla. Conosco uno che gli hanno rimpiazzato un vinello acido che beve sempre con un chianticello passabile, e si lamenta. Sai com'è, il vino del contadino dovrebbe essere buono, si dice. In realtà è una maialata in praticamente tutti i casi, ma se uno c'è affezionato hai voglia a cercare di convincerlo. Comunque dovevano essere shorts, ma mi sono fatto prendere la mano. Allora longs, e muoia l'avarizia.
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3 aprile 2008
il vecchio del calcio
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1 aprile 2008
Corti
A Rho dovrebbero fare una megatorre: wow. Me la immagino che s'infila nella nebbia come uno spinottone. Comunque l'esposizione internazionale ha il merito di aver resuscitato le Olimpiadi dando corpo al sogno decoubertiniano e anche alla torre eiffel, all'atomium, all'Eur. Ma lì niente esposizione, nel 42. Oggi in compenso nella downtown daa cristoforo colombo si espone qualche ucraina o nigeriana. Invece a Firenze dàlli al mendico: dice che una signora non vedente si sia inciampata e ferita per colpa di un poveraccio steso a quattro di spade che chiedeva l'elemosina. Una scena triste. Cioni non la tollererà ulteriormente e sottolinea le regole della convivenza e del decoro. Ma la cosa è un po' pesa, eh. Faustube è nato: si chiama Bertinet, prepara l'opposizione.
28 marzo 2008
brevi di oggi
Certo, non condanno chi la mangia. 'a maronna l'accumbagni.
Con questo, chiedo scusa ai napoletani per le stroppiature dialettali.
Delio dice delle cose ai romanisti, Spalletti se capisco bene risponde in loro vece.
Qua sono puzzoni da diversi secoli prima che si pensasse lontanamente a giocare a pallone e dicono che chi perde non cogliona.
Quindi se si parla di derby Spalletti si taccia, ma se Spalletti dice che con una squadra forte come la Lazio stai a -30, hai voja a coglionà. Stai bene così.
E caro ce costa, sto derby, io a cambio ce farei: ricordo che quando vincemmo lo scudetto ne beccammo quattro.
Ho visto il filmato dell'alieno, ma è una bufala terrificante: sembra cartapesta, ma che cazz. Attivissimo se li magnerà con la senape.
Nova di oggi contiene un bel pezzo sull'economia della felicità a firma di un manager telecom, se non ho letto troppo di sfuggita. Se non mi è sfuggito il nome, mi sfugge il nesso tra telecom, l'economia e la felicità. Se non mi è sfuggito nemmeno il contenuto, mi sfugge il modo con cui telecom potrebbe riposizionarsi in termini di non-pil. Ma insomma, si fa per dire.
I pomodori spagnoli costano più di quelli italiani ma fanno schifo lo stesso.
Veltroni chiede alla mafia di far votare per qualcun altro. Già fatto.
Il povero Fois segue il suo capitano Pantani sulle salite dei campi elisi. Il ciclismo, invece, da mò che è morto.
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shorts
A primavera mi viene sonno e non mi va di fare niente.
Ho scoperto di essere più vecchio di Ballotta di un anno, sei mesi e sei giorni.
Genova è un posto dove mi piacerebbe stare. Anche per la focaccia.
Di questo passo mi misureranno l'età col carbonio 14.
Ho firmato il mio primo documento pubblico.
Collaboro al mio terzo free press, dopo Epolis e DNews anche qui a Siena.
Il video I am PD era molto bellino. Peccato che i Village People siano berlusconiani.
Le reazioni alla fine di Blogbabel mi hanno fatto rivedere la lista dei feed.
Dopo una vittoria estemporanea al derby, la Lazio ha ripreso a perdere come ha fatto per tutta la stagione. Continui anche alla prossima, non dispiacerebbe a nessuno. Invece vedrai che...
25 marzo 2008
Sole
Domenica siamo partiti all'inseguimento, tra lazzi e risate. L'abbiamo acchiappato a Genova. E' stato così contento, poi, che ci ha aspettato a casa: l'avevo promesso, io, e mantengo sempre le promesse.
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18 marzo 2008
Tibet, blog e casi privati
Da Orientalia4all ci sono alcuni post che contengono links buoni per seguire da vicino gli avvenimenti tibetani e cercare di farsi un'idea di prima mano. Utilissimi per chi, come me, di questi giorni ha poco tempo da dedicarsi.
Proprio da Orientalia leggo un post interessante di qualche giorno fa che rimanda a un altro post sul tema: il tempo e i sogni dei blogger. Tralascio di parlare del ginepraio in cui ci s'impiccia a seguire discussioni tra blogger in tempi in cui vanno di moda le risse a pesci in faccia, e quante.
Mi viene in mente, però, che la generalizzazione porta sempre fuori strada. Ho frequentato ambienti alimentati dall'incontro virtuale e capisco bene i fraintendimenti che vengono fuori: ci sono le primedonne e i cretini che gli vanno dietro, alcune primedonne lo sono loro malgrado, altre ci fanno, altre ancora gli importa un fico secco. In cinque anni di blog ho partecipato a due piccole cene romane. Ho conosciuto persone simpatiche (tre o quattro, chi uscito di scena, chi poco visibile) e scambiato pacche sulle spalle con qualche nickname di cui ho saputo pochissimo poi, ma ho trovato lo stesso il modo di farmi cambiare la vita dal blog, per motivi che con la blogosfera hanno pochissimo a che fare. E credo, modestamente, che ci sia un possibile uso tranquillo e rilassato del blog. Privato, personale, proteso verso la comunicazione con gli altri ma senza farne una questione di vita o di morte. E' difficile mantenere la bestia della "popolarità internettica" chiusa nel recinto, ma ci si riesce, basta concentrarsi sul lavoro, sullo studio, sulla vita. Chi ne ha una, e tutti ce l'hanno, in qualche modo. Le lobby esistono dappertutto, non solo su internet, e a molti parrà di essere inseriti a starci dentro e a frequentare raduni per guadagnare visibilità. Ok. Ma non è sbagliato, sono posti dove si conosce gente e le relazioni sono fondamentali. L'importante è mantenere un equilibrio, ma ciascuno deve fare i conti con se stesso e il valore di una posizione in una classifica o della citazione in un blog che conta è relativo. In certe situazioni può sembrare importante, col tempo però si attiva anche la capacità che tutti gli umani posseggono, anche se non tutti la usano per il meglio, di ricalcolare il valore di un'esperienza in base alla prospettiva. Così quello che ieri era vitale ed eccitante ci sembrerà meno importante tra qualche tempo. E' la vita, quella di prima che non si sapeva se uno l'aveva o no. Tutti ce l'hanno e prima o poi si sentono afferrare per la collottola e scaraventare in uno scenario diverso, portandosi dietro gli strumenti necessari e lasciandosi alle spalle certe stupidaggini.
Oggi mi piacerebbe se ci si liberasse di un certo senso di blogosfera come mondo per iniziati. Nel senso, ritengo si sia tutti parte del mondo e che non ci siano sacche di illuminati che spostano avanti le frontiere del futuro. In realtà il grosso è fatto dalle chiacchiere, ed è giusto che ci si prenda meno sul serio mentre si guidano simili potenti (?) mezzi. Continuiamo a leggere e a scrivere...
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mancio
dnews di oggi. Chi vuole può leggere l'intero articolo qua
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13 marzo 2008
Pluralismi
Si tratta di un grande passo avanti nell'integrazione dei numerosi islamici che risiedono in Germania. Non so come mai ma non ho visto la notizia in giro: io l'ho letta su un giornale americano.
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12 marzo 2008
A proposito di moralisti
bella figura ha fatto Spitzer, non c'è che dire
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11 marzo 2008
Caro Roberto

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trombonismi
inter
Non ce la può fare, mi sa.
Ma nel calcio a farti grande sono anche le imprese.
Una volta bisognerà farne una, altrimenti nella storia non ci si entra, anche se si vince quasi sempre.
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10 marzo 2008
i derby non sono tutti uguali
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7 marzo 2008
innovazione
Forse è avanti qualcosa che consente di creare solidarietà e ricchezza, quel tanto che basta. Azione coordinata per uno scopo. Ma lo scopo finisce per essere una risultante, dipendendo dall'intreccio della volontà di molti. In ultimo, in una situazione di "lavoro", si agisce sempre a vantaggio di qualcuno più che di tutti. Ed è difficile arrivare davvero a pensare che anche se qualcuno sta più avanti il beneficio è per tutti.
Innovazione è riuscire a non prefiggersi altro obiettivo che l'evoluzione, forse.
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Doveva essere roba buona
Mosè tornò con le tavole, come no, ok.
Ma pare si fosse calato giù qualcosa di allucinogeno.
Magari una mescalina all'egizia
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5 marzo 2008
29 febbraio 2008
Fate qualcosa
Accidenti, tiratelo fuori di lì. Non può stare in galera neanche un secondo di più.
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26 febbraio 2008
leggendo qua è là (benedettiddio)
dalle slide della presentazione del programma del PD
"welfare universalistico"
"diritto dell'economia che liberi l'energie vitali"
"oggi serve un nuovo patto per la crescita della produttività totale dei fattori"
"no a spoils system e automatismi, si alle centrali d'acquisto"
"investire sugli insegnanti premiandone la loro carriera professionale il merito è l'impegno"
"migliorare il forfettone è garantire la non retroattività degli studi di settore"
a una prima lettura e senza entrare nel merito del significato, una manciata di erroracci e di imprecisioni che manco alle medie. E ho scremato...
C'è da stare allegri, neh
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poi, internet
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attenti al video-vigilante

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24 febbraio 2008
23 febbraio 2008
22 febbraio 2008
il futuro non è scritto
arriva il film di Julian Temple sull'adoratissimo Joe.
Lo dice Alberto Crespi, e chi sono io per contraddirlo?
Non vedo l'ora.
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19 febbraio 2008
sono giorni

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14 febbraio 2008
11 febbraio 2008
the things they carried

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8 febbraio 2008
amici
Io vado avanti, come sempre. Per chi trovo apparecchio la tavola, e ho casa sempre piena di gente. Chi non c'è o non c'è più, avrà trovato di meglio da fare: non chiudo rapporti senza aver aspettato a lungo, prima, che se ne determinino le condizioni. Certa gente è stata abbondantemente avvertita, ma ha insistito in atteggiamenti che non vanno bene col sottoscritto. Che è persona seria e merita rispetto. Se non ne trova chiude, e lo fa per davvero. Ma non come si faceva da bimbi, mi hai fatto questo e non ti parlo più. No. Perché con gli amici si sta per starci bene e lo si fa volontariamente, senza costrizioni. E questo è il mio modo di fare. Chi ha bisogno di me sa dove trovarmi, c'è gente per cui ci sono e ci sarò sempre. Ma non per tutti. Per quanto mi riguarda, in genere non chiedo niente a nessuno. L'ho fatto quando mi sono sentito in gravi difficoltà e ho trovato più o meno risposte più o meno utili. Mi piace prendere solo quello che mi si dà volentieri. Ciò non significa superbia o che: semplicemente è che io devo andare avanti e fare le mie cose, e cerco di non dipendere da nessuno. Ma nessuno nessuno. Proprio nessuno.
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Una svolta dopo l'altra
Ecco la nuova discesa in campo: stavolta Silvio si presenterà come Popolo delle Libertà. Insieme a Fini. AN e FI abbrancicate.
Il 27 gennaio del 1994 Panebianco commentava così la prima discesa in campo... non che ci prendesse, ma chi parla prima merita rispetto.
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7 febbraio 2008
cinque anni fa
Scalfaro: la politica si vuole vendicare sui magistrati
l'archivio del corriere.it dice che non è che siano cambiate troppe cose, nel frattempo
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4 febbraio 2008
La chiesa è amore
lo dice Gilioli.
Dagli torto
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Divento star wars
Il mio nome-starwars è Anfpa. Anfpa Carom.
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3 febbraio 2008
el dindondero
Stasera ce n'era un altro che faceva una carrellata veloce sul boom e sulle evoluzioni successive, fino all'affacciarsi degli anni 80, sempre cucendo materiale televisivo di grande interesse.
Vedere gente semplice che diceva cose semplici, con grande candore, oltre a mollarmi il flashback della-serie-come-siamo-diventati-vecchi, mi restituisce quell'idea di fondo di italiani brava gente che questi tempi arcigni e canaglieschi hanno mandato definitivamente in soffitta.
Ma ci stanno sempre i caroselli per consolarsi.
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sull'idea di agenda dei cittadini
Ora vorrei associarmi all'idea di Luca De Biase di "un'agenda dei cittadini fatta dalla conversazione dei cittadini" (...) L'idea è che anche in piccolo l’informazione che emerge dal medium che stiamo costruendo in rete, coi nostri siti e i nostri blog, influisce sull’agenda politica del paese.
a parte tutte le perplessità e le curiosità che esprime, che in parte condivido e in parte non mi appassionano.
Il punto che trovo "forte" nel ragionamento di De Biase, però, è questo:
Mi spiego meglio: il tema è fare emergere un medium che solo per il fatto di esistere trasforma il potere attualmente assoluto dei media gerarchici in un potere relativo. Per riuscirci deve essere consapevole di questa sua funzione. E quindi qualcuno la deve pur dire.
E' importante che lo si dica al di là del fatto che ci si trovi tra persone che sanno che un'influenza anche minima l'insieme dei blog la esercita.
Un'altra cosa di De Biase cito:
il tema è fare emergere un medium che solo per il fatto di esistere trasforma il potere attualmente assoluto dei media gerarchici in un potere relativo.
Questo è vero, secondo me, e viene prima di qualunque attività si possa fare, a valle, per usare quella piccola parte di potere relativo che si va a costituire.
Per il resto, su quali blog (o gruppo di essi) possano orientare l'agenda, si sa che la mappa dei blog influenti italiani è circoscritta a pochi nomi, al massimo qualche decina. Questo per via della struttura e della storia della rete dei blog e anche per la sua autoreferenzialità. Però l'emergere di una discussione come questa porta delle modificazioni a questo equilibrio, che di per se è dinamico, secondo me, e perciò suscettibile di mutamenti.
Sarebbe interessante andare a sentire di che si parla a stateofthenet, se Udine non fosse troppo lontana...
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1 febbraio 2008
Revolution
(nella foto, una roba compressa e degradata)
(se ne parla ovunque)
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febbraio
Da febbraio mi aspetto molto, quest'anno.
E' bisesto come quattro anni fa, in cui a febbraio arrivarono grandi fortune.
Mi aspetto di riuscire a non farla stare in pena, per esempio.
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31 gennaio 2008
storie
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prima che finisca
Bisogna dargliene atto: questo gennaio del 2008 è stato un mese di merda come pochi.
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metapiano d'azione

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30 gennaio 2008
willing suspension of disbelief
lo cita eio, il vecchio Samuel T., e fa venire in mente un sacco di volte che la willing suspension of disbelief fa la differenza, e fa anche un po' ridere. Per esempio, quando parla il papa...
a proposito di questo, volevo dire un'altra cosa, ma me la sono dimenticata. Poi ci torno
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28 gennaio 2008
Blues people
Sto lavorando fitto fitto sul testo di LeRoi Jones, alias Amiri Baraka, che più sotto ho presentato. Trattasi dell'analisi del cammino degli afroamericani (nel libro, uscito nel 1963, definiti negri, antepolitically correct ma con una certa dura efficacia) dalla schiavitù alla piena cittadinanza americana, attraverso la musica più strettamente legata a loro. il blues, e il Jazz. Perciò sto per diventare un po' monomaniaco. Mi scuso con i miei cinque lettori...
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Amiri Baraka
il manifesto, giovedì 8 aprile 2004
di Mauro Zanda
Parla il poeta Amiri Baraka, di passaggio a Roma per la rassegna "New York is Now!". L'urgenza di rovesciare Bush, le canzoni ancora attuali di Curtis Mayfield, il ritorno dei giovani all'Islam, l'America nera priva di una vera leadership, le contraddizioni interne alla scena hip hop, la mente perversa di chi ha inventato la slam poetry... "Vedo affacciarsi una nuova Harlem Renaissance"
Seduto di fronte ad un buon bicchiere di vino rosso, fisico minuto, scoppola e fazzoletto al collo, Amiri Baraka ricorda con piacere i suoi numerosi passaggi romani ai tempi in cui l'amico Renato Nicolini animava l'estate romana. Stavolta le direttrici della vita e dell'arte lo riportano nella città eterna per un concerto speciale in cui - voce e poesia - si ritrova ad accompagnare la nuova scena del jazz radicale newyorkese in una stimolante rilettura delle canzoni di Curtis Mayfield.
Poeta, saggista, scrittore, critico musicale e drammaturgo, Baraka deve la sua fama internazionale soprattutto a un testo, Blues People (ristampato in Italia da Shake), considerato alla stregua di bibbia della cultura popolare afro-americana. Un libro pubblicato originariamente nel 1963 che, a quarant'anni di distanza, possiede ancora intatta la portata innovativa della sua prospettiva critica, con una prima parte fortemente caratterizzata da un approccio antropologico e una visione d'insieme che oggi non faticheremmo ad accostare a quella anti-anti-essenzialista proposta di recente da Paul Gilroy in The Black Atlantic.
Personalità febbrile e poliedrica, Amiri Baraka (all'anagrafe LeRoi Jones) nasce come poeta beat negli anni '50 al fianco di Allen Ginsberg, ma ben presto avrebbe rivisto le sue posizioni artistiche in senso più militante: "Non ero che un bohémien di colore, e non potevo più esprimermi in quel modo. Sarei divenuto forte abbastanza da dire ciò che c'era da dire per tutti noi: per i neri certo, ma anche per tutti coloro che cercavano giustizia". Fu così che a metà degli anni '60 abbraccia il nazionalismo nero e partecipa attivamente alla rivolta di Newark per la quale nel 1968 verrà condannato al carcere con l'accusa di trasporto d'armi. A partire dal 1975 rivedrà anche le sue posizioni separatiste, sposando con fervore la dottrina marxista e restando fino ad oggi - per sua stessa definizione - un irriducibile afro-comunista.
Perché proprio le canzoni di Curtis Mayfield?
L'idea è stata del bassista William Parker, ma ho partecipato volentieri. Il suo messaggio è ancora attuale e tutt'altro che concluso. Canzoni come People Get Ready, Keep On Pushing, We The People Who Are Darker Than Blue riflettono perfettamente la stagione del movimento per i diritti civili. Quella rivoluzione culturale va portata a termine oggi come allora, bisogna rovesciare personaggi dell'ultradestra come Bush o Berlusconi in favore di una politica di stampo socialista.
Come ha reagito la comunità afro-americana di fronte alla nuova crociata anti-Islam portata avanti dopo l'11 settembre dall'amministrazione Bush?
La comunità nella sua stragrande maggioranza è contraria. Non ho mai visto come negli ultimi due anni un ritorno ai costumi dell'Islam da parte dei neri. Anche i ragazzi hanno avuto questo tipo di reazione; molti di loro adesso sfoggiano dei copricapo mussulmani che, anche fosse solamente una moda, è comunque sintomatico di un clima ben preciso.
Un paio d'anni fa il cantante Harry Belafonte ha bollato Colin Powell come un moderno schiavo domestico. Eppure quelle dichiarazioni sollevarono un vespaio di polemiche anche tra gli intellettuali neri. Qual è la sua posizione?
Non credo si possa definire Colin Powell uno Zio Tom, semplicemente perché è parte integrante di quella stessa classe di potere. Un membro espresso direttamente dalla nuova casta imperiale degli Stati Uniti d'America che, se è un servo, lo è nella misura in cui parte della borghesia serve un'altra parte della borghesia. Lui e Condoleeza Rice rappresentano un trick per le élite afro-americane, sono figure meramente rappresentative, facce nere messe lì in bella vista per legittimare lo status democratico e multirazziale di un gotha che possiede invece radici profondamente razziste e fondamentaliste. Prendi la storia dell'Affirmative action (corsie preferenziali atte a garantire pari opportunità d'accesso allo studio per le minoranze etniche, ndr): è stato tutto un gioco delle parti, con Bush apertamente contrario, in linea con la componente più reazionaria del Partito repubblicano e Rice che invece si è schierata a favore, così da tenere buona la borghesia nera. Stanno privatizzando tutto, ora si sono concentrati sulla spesa sociale, una cosa da abbattere definitivamente e poter poi reinvestire gli utili in borsa.
Un altro intellettuale afro-americano di spicco, Cornell West, sostiene che mai come in questi anni l'America nera viva un profondo vuoto culturale in termini di leadership.
Sì, sono d'accordo. I leader attuali sono dei falsi leader, più preoccupati a dare delle risposte al ceto medio nero che non ai poveri e ai diseredati. Ci sono un'infinità di problemi che ancora oggi in Usa affliggono la nazione dalla pelle scura, e sai qual è la linea di questi sedicenti leader? Che il problema principale risiede nell'attitudine sbagliata degli stessi neri. Una vera follia.
La parola ha sempre rappresentato un elemento cardine nella complessa cosmogonia afro-americana. Da qualche anno si è affacciato un nuovo stile di poesia improvvisata, lo slam. Che idea s'è fatto al riguardo?
Per me la slam poetry non ha alcun valore artistico. Tentare di introdurre il capitalismo nella poesia attraverso questa cultura del chi vince e chi perde è qualcosa che poteva nascere solo dalla mente perversa di alcuni bianchi di Chicago. D'altro canto esistono un sacco di nuovi incredibili talenti in giro, vedo una nuova Harlem Renaissance che si affaccia, poeti come Sekou Sundiata o mio figlio Ras, che ha fatto cose straordinarie assieme a Lauryn Hill.
L'hip hop è ancora la forma espressiva più importante per capire le molteplici contraddizioni in seno all'America nera?
Senza dubbio, anche se tutto è vincolato dal grande mercato. Oggi i neri controllano solo apparentemente le proprie edizioni musicali; a ben guardare è sempre tutto in mano ai grandi gruppi economici e se la tua proposta non è funzionale al sistema sei automaticamente tagliato fuori dalla grande distribuzione. Ti faccio una domanda: nell'ultimo decennio le figure predominanti uscite dall'universo hip hop sono state 2-Pac e Notorious Big, entrambi morti. Chi controlla oggi i loro diritti discografici?
deposto da pank alle 21:41
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